Il commendator Cazzaniga (Umberto D’Orsi), presidente dell’azienda “Schiapp” e proprietario della squadra di calcio siciliana PIzzusiccu, preso atto che la compagine, all’ultimo posto in classifica, funge da cattiva pubblicità per l’azienda, incarica Ciccio Ingrassetti (Ciccio Ingrassia), responsabile del settore pubblicitario, di volare a Milano e di assumere come allenatore un “mago” del pallone.
Ingrassia, completamente a digiuno di calcio, lo prende alla lettera e fa firmare un contratto milionario ad un sedicente chiromante KK (Franco Franchi), dotato di presunti poteri extrasensoriali.
Compreso l’errore, Ciccio prova ad istruire il “mago”, sui fondamenta del football. La squadra vince, risale la china e scatena l’invidia di qualche pezzo grosso della squadra avversaria che decide di rapire Tonino (Oreste Lionello), il giocatore più rappresentativo delle Sciapp.
Riusciranno KK a salvare la panchina ed Ingrassetti il posto di lavoro?
Commedia che prova a sfruttare come punto di forza la comicità del duo siciliano. Il titolo del film e lo sviluppo della trama prendono spunto dal soprannome di “mago”, dato allora ad Helenio Herrera, mitico allenatore dell’Inter di Angelo Moratti degli anni Sessanta. Laurenti gioca sull’equivoco iniziale innescato dall’inesperienza calcistica di Ingressetti e, per tutto il film, fa leva sulle macroscopiche incomprensioni tra i due esilaranti protagonisti.
Il regista punto tutto sugli ingenui e banali fraintendimenti lessicali e quando Allegretti chiederà a KK di portare la squadra ad ossigenarsi, il “mago”, prendendo alla lettera le sue parole, la condurrà dal barbiere, pensando che i calciatori dovessero avere tutti una chioma biondo platino.
Non potevano mancare i riferimenti all’uso di sostanze dopanti, utilizzate per vincere le partite clou, le combine con gli arbitri e le pressioni di malavitosi e/o di gente senza scrupoli, disposte a tutto pur di portare a casa il risultato.
Fedele allo spirito della pellicola, l’arbitro che favorirà spudoratamente la Sciapp, è un certo Concetto Lo Brutto, evidente riferimento al famoso principe dei fischietti italiani del tempo, il siracusano Concetto Lo Bello. Si ride qua e là.
Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il cinema fa goal. I100 film più belli sul calcio”, edito da Absolutely Free.
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