I quarant’anni di “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi

4 Maggio 2023 | Di Ignazio Senatore
I quarant’anni di “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi
Senatore giornalista
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Ha quarant’anni, sembra girato ieri e, non a caso, è stato utilizzato dai tifosi del Napoli come ideale commento all’imminente terzo scudetto del Napoli. E’, infatti, del 1983 “Scusate il ritardo”, opera seconda di Massimo Troisi. Un titolo ironico, scelto dall’attore – regista di San Giorgio a Cremano che resistette alle pressioni dei produttori che spingevano affinché, dopo il travolgente successo di “Ricomincio da tre”, suo film d’esordio, girasse subito un altro film. Troisi conferma Lello Arena al suo fianco e sceglie come partner femminile Giuliana De Sio, reduce dai successi con i film di Francesco Nuti.  La trama ruota intorno a Vincenzo (Troisi), un personaggio ben lontano dal solito napoletano allegro, scaltro e un po’ cialtrone che ha caratterizzato negli anni le trame delle commedie all’italiana. Troisi interpreta, infatti, un trentenne timido e indolente, che non riesce a stare al passo di una società spietata e competitiva. Smarrito o e indeciso, soffre perché il fratello Alfredo (Francesco Acampora), attore affermato, è portato in palmo di mano dai familiari. Mentre è impegnato nel confortare Tonino (Arena), l’amico disperato, abbandonato dalla fidanzata, Vincenzo imbastisce una tenera relazione affettiva Anna (De Sio), ex compagna di scuola della sorella Patrizia (Polito). Lei non si sente amata come vorrebbe e il loro rapporto, flagellato da incomprensioni, sembra giunto al capolinea. Vincenzo va in crisi e, nel più classico ribaltamento dei ruoli,  é sorretto dal rinato Tonino, che ha trovato intanto una nuova compagna. Sul finale, Anna ricompare all’orizzonte e ritorna tra le braccia di Vincenzo.

Il film si confermò campione d’incasso e Lello Arena e Lina Polito si aggiudicarono il David di Donatello come migliore attore e attrice non protagonista. Innumerevoli le gag entrate a far parte dell’immaginario collettivo; su tutte quella nella quale Vincenzo è a letto con Anna. Lei, consapevole che quel rapporto non la riempie come desidera, sta per lasciarlo. In sottofondo la radio annuncia che nel corso della partita di calcio Napoli – Cesena., la squadra romagnola è in vantaggio sulla compagine guidata da Maradona. Vincenzo, stordito dall’idea che la loro storia sia finita, incapace di fronteggiare la realtà, di fronte alla risolutezza dell’amata, glissa e, ironicamente, si lascia andare ad un commento ottimistico sulla capacità del Napoli di ribaltare il risultato. Antidivo e antieroe, lo stesso Troisi, in un’intervista, a chi gli chiedeva come mai fosse così amato dal pubblico, rispose:“Penso che una delle ragioni del mio successo e della simpatia che ispiro immediatamente sia la tenerezza del mio personaggio. Questo accadeva anche in teatro: il pubblico tende subito ad adottarmi. E’ un grosso vantaggio, perché una volta catturati l’affetto e l’attenzione della gente è più facile accettare le cose che dici.” E successivamente: “Nessuno se lo aspettava un napoletano timido, che parla sottovoce…forse per questo faccio ridere.”

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 4 .5 2023 

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