Ignazio Senatore intervista Antonio Capuano, Biagio Izzo e Tony Tammaro per “Achille Tarallo”

18 Ottobre 2018 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Antonio Capuano, Biagio Izzo e Tony Tammaro per “Achille Tarallo”
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Solo i grandi maestri, con il passare degli anni, possono giocare con la materia cinema e Antonio Capuano, abbandonati i temi di denuncia sociale e il taglio realistico dei suoi primi film (“Vito e gli altri”, “Pianese Nunzio 14 anni a maggio”, “Luna rossa”, “La guerra di Mario”…) con “Achille Tarallo” ritorna alla commedia, dopo “Polvere di Napoli” (1998), ed impagina un film surreale, irriverente, vivace e divertente.

Mi hanno raccontato questa storia, dichiara il regista, ed ho voluto dirigerla con la mia chimica, il mio tramite, il io sguardo. Ho voluto giocare con i luoghi comuni relativi alla nostra città e, sposando la commedia, ho puntato chiaramente sui codici del genere e non poteva mancare il tradimento. Anche se la trama ruota intorno A Biagio Izzo, un’autista dell’ANM che canta nei matrimoni assieme a Tony Tammaro ed ha come agente il “burino” Ascanio Celestini, il film, ricco di canzoni, non è un musical. In verità avevo girato delle scene con dei balletti, ma poi le ho tagliate. “Achille Tarallo” è film fatto con vaporosità, anche perché con l’avanzare dell’età, le ossa sono più leggere e tu, regista, diventi un uccello.”

Protagonista, nei panni di Achille Tarallo, è uno spumeggiante Biagio Izzo, che ritorna nel ruolo protagonista dopo “Piacere, Michele Imperatore “ di Bruno Memoli (2008).

Quando ho saputo che avrei dovuto recitare con Tony Tammaro e Ascanio Celestini, ho pensato che eravamo assortiti male, perché eravamo tre caratteri con estrazione diversa, ma credo, invece, che questa sia proprio la vera forza del film. Questo film Capuano me lo propose due anni fa, ma rifiutai, perché non sapevo cantare. Poi ho pensato che accanto a Tony me la sarei potuto cavare ed, infatti, è andata proprio così. Ma, forse, la cosa più divertente del film è stato realizzare un sogno che avevo da bambino; guidare un autobus a Napoli. A riguardo, devo fare i complimenti agli autisti dell’ANM, perché ho potuto constatare di persona che guidare un autobus nella nostra città è davvero un’impresa con motorini che ti tagliano la strada e le auto che si mettono di traverso.

Gli fa eco Tony Tammaro, nel ruolo di Cafè, ed autore delle irresistibili canzoni che danno colore e allegria al film:

Io non devo fare la carriera di attore, perché resto un cantante, ma nel recitare e cantare con Biagio e Ascanio, mi sono trovato una favola. Cantare ai matrimoni è sempre stato un po’ il mio mestiere, ma poiché le riprese duravano ore, mentre giravano le scene con centinaia di comparse, per evitare che si annoiassero e s’innervosissero, le ho intrattenute, cantando le mie hit, con l’aiuto di Biagio e da queste improvvisazioni sono nate delle situazioni estremamente divertenti e mille battute.”

A completare il cast Monica Assante, nei panni della moglie di Tarallo. Il film, nelle sale il 25 ottobre sarà proiettato, in serata al Cinema Modernissimo in anteprima, il 22, con la presenza del cast.

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno 18.10. 2018

 

 

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