“Un regista domani dovrà trovare il modo di vivere d’altro, così come gli scrittori. Sono pochi i letterati che vivono di libri; chi fa l’impiegato, il medico, chi l’insegnante e così sarà con chi fa il regista. Non si vive e non si vivrà più di cinema, per chi fa l’autore, eccetto rari casi. Quando ero giovane io, ci si poteva anche campare. E non è stato necessariamente un bene, ho creato in molti illusione, attesa, per me per esempio causa di conflitto e sofferenza perché confidando nel cinema come mezzo di sussistenza, mi ha spesso tolto libertà di scelta. Gli autori duri e puri o fanno il botto al primo film e poi vivono di rendita, o nascono ricchi di famiglia. Ovvero giovani borghesi, provenienti da famiglia agiate. Quelli che nascono senza il culo coperto si contano sulle dita di una mano. Da qui il rischio di un forte limite, di un cinema omologato, non variegato, borghese, educato, corretto, nella migliore delle ipotesi “sensibile”. Un cinema con il senso di colpa, che non alza la voce, debole, timido e impaurito.” (Peter Del Monte)
INDICE
Prefazione di Roberto Lasagna
Conversazione con Peter Del Monte
I film:
Irene Irene
L’altra donna
Piso Pisello
Invito al viaggio
Giulia Giulia
Etoille
Tracce di vita amorosa
Compagna di viaggio
La ballata dei lavavetri
Controvento
Nelle tue mani
Nessuno mi pettina bene come il vento
Indice dei nomi
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