Il diritto di opporsi di Destin Daniel Crelton – USA – 2019

28 Giugno 2025 | Di Ignazio Senatore
Il diritto di opporsi di Destin Daniel Crelton – USA – 2019
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Bryan Stevenson (Michael B. Jordan), è un avvocato nero, laureato ad Haward. Deciso a difendere i neri, accusati ingiustamente, va in Alabama e inizia a spulciare le documentazioni relative ai detenuti, ristretti nel Braccio della morte e in attesa dell’esecuzione.

Scopre che la maggior parte di essi è stata reclusa in quel carcere di massima sicurezza, prima ancora che fosse intentato un processo.

Non solo: la maggior parte dei detenuti è stata difesa da avvocati di ufficio che non avevano mai discusso con i loro assistiti e le udienze, durante le quali gli imputati erano incolpati, duravano un lampo, senza che potessero nemmeno deporre.

Al suo fianco, in questa titanica battaglia, l’avvocatessa Eva Ansley (Brie Larson). A Stevenson salta agli occhi il caso di Walter McMillian (Jamie Foxx), un nero accusato, ingiustamente, di aver ucciso la diciottenne Ronda Morrison.

Il processo è stato una farsa, le prove a carico di McMillian inesistenti, e l’alibi dell’imputato inattaccabile, dal momento che, all’ora del delitto, si trovava a chilometri di distanza.

Ben presto appare evidente che, al tempo, lo sceriffo Tom Tate e il procuratore Chapman, avevano bisogno di chiudere in fretta il caso e trovare un nero sul quale addossare le colpe.

Per incastrare McMillian avevano convinto Myers, un pregiudicato, a fornire una falsa testimonianza. Bryan prova a chiedere la riapertura del caso, ma trova di fronte a lui mille ostacoli e, inoltre, l’avvocatessa è minacciata di morte.

Nel corso del processo, Myers ammette di aver reso una falsa testimonianza e Stevenson produce una montagna di prove che scagionano il suo assistito. Ciononostante, il giudice conferma la sentenza di morte per McMillian. Stevenson, però, non molla.

Si rivolge dapprima alla Corte suprema dell’Alabama per richiedere che la sentenza venga riesaminata, quindi, contatta il programma televisivo 60 Minutes.

Nel corso del nuovo processo Chapman, messo alle strette, non può fare altro che condividere la richiesta di assoluzione dell’imputato.

Ispirato a fatti realmente accaduti, il regista Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro…) traspone sullo schermo il romanzo Just Mercy: A Story of Justice and Redemption dell’avvocato Stevenson e lancia un duro atto d’accusa contro uno Stato, quello dell’Alabama, vittima di atavici pregiudizi razzistici.

Cretton lascia sullo sfondo la coraggiosa avvocatessa Ansley che, nonostante le minacce, continua a battersi al fianco di Stevenson.

Purtroppo, Crelton non risparmia allo spettatore un finale lastricato di una stucchevole retorica. Il titolo originale, a dispetto di quello italico, rimanda al termine “solamente misericordia”

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