Il Paradiso può attendere (Heaven can wait) di Henry Buck, Warren Beatty – USA 1978 – Durata: 100’

22 Settembre 2022 | Di Ignazio Senatore
Il Paradiso può attendere (Heaven can wait) di Henry Buck, Warren Beatty – USA  1978 – Durata: 100’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Per colpa di un angelo frettoloso e pasticcione, Joe Pendleton (Warren Beatty), il capitano dei Reds, importante squadra di football americana, non ancora morto, è portato in una stazione di servizio che lo porterà poi in Cielo. Mr Jordan (James Mason), un angelo  più esperto, prova a riparare all’errore e suggerisce a Joe di prendere momentaneamente il posto di qualcun altro. Dopo aver scartato un atletico trapezista ed un corridore automobilista, Joe accetta di assumere le sembianze del miliardario Leo Fansworth, avvelenato un attimo prima dalla moglie e dal suo amante. A spingerlo a prendere il suo posto l’irruzione nella casa di Fansworth della battagliera Betty Logans (Julie Christie), una maestrina inglese giunta fin lì, per perorare la causa degli abitanti di un piccolo paesino, dove il miliardario vuole impiantare una raffineria, mettendo a rischio la loro salute ed inquinare, irrimediabilmente, il territorio. Joe s’innamora di Betty, e nel corso dell’assemblea dei soci, dichiara di non voler più installare la raffineria, di volersi impegnare per produrre prodotti che rispettano l’ambiente e che darà una svolta radicale alla politica della società. Ostinato a voler giocare l’imminente finale di baseball con i Reds, compra la squadra e, grazie alla complicità del suo coach Max Corkle (Jack Warden), riprende ad allenarsi con i vecchi compagni che, ritenendolo un pallone gonfiato, gli rendono la vita dura. Ma Mr Jordan gli ricorda che il suo destino è quello di abbandonare il corpo di Fansworth e di “traslocare” in quello di Tom Jarreth, un giocatore dei Reds, deceduto un attimo prima, a seguito di un grave incidente di gioco, durante la tanto attesa finalissima. Ma le sorprese non finiscono qui…

Henry Buck e Warren Beatty traspongono sullo schermo la commedia “Halfway to heaven” di Harry Segall ed impaginano una piacevole favoletta che affronta con leggerezza ed ironia, i temi della morte e dell’eventuale ritorno post-mortem sulla terra, cavalli di battaglia, generalmente,  del cinema horror o fantasy. I registi puntano sulla simpatica faccia da schiaffi di Warren Beatty e ci regalano un inizio  schioppettate con l’imperdonabile errore dell’angelo che “preleva” anzitempo il protagonista dalla Terra. La narrazione stagna poi un po’ con Joe nei panni dell’eccentrico, ma vuoto e superficiale Leo Fansworth ma riprende quota quando appare dal nulla l’indomita Julie Christie e si rimette in carreggiata, nel finale, con il prevedibile, ma gustoso finale. Il football è solo un pretesto narrativo ed i registi mostrano un paio di allenamenti e qualche scorcio della partita finale. Curiosità: L’inafferrabile signor Jordan, pellicola americana del 1941, diretta da Alexander Hall, aveva uno sviluppo simile; l’unica differenza che in luogo di un giocatore di football americano c’era un pugile. Oscar per la migliore scenografia. 

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

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