Il ricordo di belle cose (Se souvenirs des belles choses) di Zabou Breitman – Francia – 2002 – Durata 110’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Dopo essere stata colpita da un fulmine mentre era in un bosco, la trentaduenne Claire Poussin (Isabelle Carré), affetta da buchi di memoria, s’affida alle cure di Christian Licht (Bernard Le Coq) direttore della clinica “Aux ecureuils”.

Claire è sempre più confusa e svagata ma Nathalie (Anne Le Ny), la sorella maggiore, nega la realtà e non condivide la sua scelta di trasferirsi definitivamente in una clinica frequentata da anziani completamente indementiti.

Ma tra gli ospiti della struttura c’è anche Philippe (Bernard Campan), un tempo esperto enologo, che non ricorda neppure che alla guida della propria auto aveva causato la morte della moglie e del figlio.

Claire e Philippe si frequentano sempre più assiduamente, s’innamorano e vanno a vivere da soli in un appartamento che il dottor Licht ha messo loro a disposizione.

Dopo un periodo di relativo benessere, nonostante le cure e le attenzioni di Philippe, la mente di Claire, divorata da una forma di Alzheimer precoce, si sfalda sempre di più.

Opera prima di una regista che affronta con delicatezza la perdita della memoria e l’avanzare inarrestabile dell’oblio.

La prima parte del film è leggera e levigata e nella seconda la regista affonda nel dramma ed impagina una vicenda che commuove e lascia il segno.

La tenera e disarmante Claire si smarrisce, infatti, come una bambina, in un supermercato e Philippe, dopo aver confidato al dottore di essere preoccupato per Claire (“Se le lascio la mano, vola via…”) prende contatto con il doloroso passato che aveva rimosso ed insabbiato. Cameo di Dominique Pinon.