Il trafficone di Bruno Corbucci – Italia – 1974 – Durata 102’ – V.M 14

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Il trafficone di Bruno Corbucci – Italia – 1974 – Durata 102’ – V.M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Vincenzo Lo Russo (Carlo Giuffrè), sposato con Angelina (Rita Calderoni) e padre di un paio di pargoletti, sbarca il lunario come magliaro.

Un giorno incontra Laura (Tina Aumont), un’avvenente signora che l’invita a casa sua per un appuntamento galante. Sopraggiunge il marito e Vincenzo riesce a nascondersi in un armadio ed è costretto ad ascoltare i loro gemiti.

Dopo aver  amoreggiato con la moglie, l’uomo gli confessa che non può far l’amore se non la sorprende a letto con un altro e gli svela che era giunto a questa soluzione dopo aver letto un volume scritto dai coniugi Master e Johnson, due famosissimi sessuologi americani, diventati miliardari per aver aperto una clinica per i disturbi sessuali.

Dopo aver ricevuto un lauto compenso, Vincenzo si congeda dai due e assunta l’identità del dottor D’Angelo, spalleggiato dal fido Gennaro (Enzo Cannavale) apre a Roma una clinica per la cura dei disturbi sessuali.

L’idea funziona e ben presto lo studio è popolato da soggetti affetti dalle patologie più disparate. Per ognuna di esse, il sedicente dottore ha una cura appropriata; al conte Abelardo, persona fin troppo gentile, elegante ed affettata che gli confida che la moglie si rifiuta di far l’amore con lui, suggerisce di picchiarla, di ricoprirla di frasi oscene e di umiliarla; al ragioniere Scardocchia (Lino Banfi), che si eccita con la moglie solo se è in una situazione di pericolo, consiglia di tenere in casa un feroce cane lupo sempre pronto a saltargli addosso.

Dopo aver sboccato psicologicamente Virginia (Adriana Asti)  una donna frigida che da quattro anni non ha rapporti sessuali con il marito, Vincenzo deve soddisfare Rosalia (Marilù Tolo) moglie di un barone siciliano affetto da una grave forma di eiaculazione precoce.

Completamente assorbito nel lavoro, Vincenzo trascura sessualmente la moglie che esasperata, chiede un appuntamento al famoso dottor D’Angelo; scoperta la vera attività del marito, l’affiancherà nelle future terapie sessuologiche.

Commedia che prova a trattare, in maniera divertente, i disturbi della sfera sessuale.“Non esistono donne frigide ma soltanto uomini sessualmente ignoranti” è la frase appesa in un quadretto dello studio del sedicente dottore.

Il regista evita scivoloni e cadute di stile e nonostante il tema possa apparire scabroso, come in ogni commedia che si rispetti, le scene erotiche sono ammantate da un tocco ironico e scanzonato.

Non mancano le sequenze davvero esilaranti come la spiegazione che il dottor D’Angelo fornisce ad una coppia a cui mostra, grazie all’utilizzo della moviola, gli errori che il marito compie nel far l’amore con la moglie.

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