In Junior, due ginecologi Alexander Hesse (Arnold Schwarzenegger) e Larry Arbogast (Danny De Vito) stanno sperimentando sulle scimmie l’Expectane, un farmaco che controlla l’aborto spontaneo. Ma la commissione governativa non dà il parere sfavorevole alla sperimentazione del farmaco sull’uomo e Noah Banes (Frank Langella), il direttore dell’istituto di ricerca, affida il progetto alla dottoressa Diana Reddin (Emma Thompson). Larry non si da per vinto e convince Alexander a sperimentare su se stesso il farmaco; dopo avergli impiantato nell’addome un ovulo fecondato, che ha sottratto al laboratorio, ha in progetto di espiantarlo dopo tre mesi. Ma l’ovulo era di Diana ed Alexander decide di viversi fino in fondo la gravidanza. Dopo una serie di colpi di scena, Alex può tranquillamente dare alla luce un piccolo che chiamerà Junior. Non basta l’idea di mostrare il super macho Schwarzy che gira tranquillamente con il suo pancione per la città. per regalare, in questa commedia banale e scontata, emozioni allo spettatore. Per tutta la durata del film Alexander non si ripiega mai su se stesso, non si concede una benché minima riflessione su quello che sta vivendo ed affronta la gravidanza come fosse un evento del tutto ordinario. Non manca però un ironica citazione in odore femminista; quando Banes vuole sfruttare la gravidanza di Alexander, lui a muso duro, gli risponde: “Il corpo è mio e me lo gestisco io”.
Per un approfondimento sul tema si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Fermi tutti sono incinta Cinema e gravidanza” – Falsopiano Edizioni – 2016
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