Sandra (Fabiola Toledo) giovane regista sta girando un thriller e mostra a Bruno (Andrea Occhipinti), il musicista che deve comporre il tema del film, un rullo. Tre bambini sono in cima a una scala e il più grande rivolgendosi a uno dei compagni, dopo aver lanciato una pallina di tennis in fondo alle scale, gli dice: “Dimostrami che non sei una femminuccia. Valla a prendere”. Il ragazzino, impaurito e tremante scende le scale, ma giunto in fondo emette un urlo agghiacciante. Per trarre ispirazione Bruno si rifugia in una villa isolata di proprietà del suo amico Tony (Michele Soavi) dove trova un diario segreto scritto da una misteriosa Linda. In breve tempo scompaiono Katia, una vicina di casa, Angela, Sandra e il giardiniere (Stanko Molnar). Bruno sospetta che un folle omicida si aggiri per la villa e in un finale convulso, dopo la morte di Giulia (Anny Papa) la sua fidanzata, scopre che l’assassino era Tony che compiva i delitti travestito da donna.
Giallo incolore, diretto da Lamberto Bava, che né scuote le viscere né fa tremare i polsi, ma si lascia gustare fino alla fine. Bava non lesina qualche tocco necrofilico (una ciocca di capelli del cadavere di Katia impigliata in una grata) e piuttosto che lasciare al fuori campo le scene degli omicidi ci mostra Angela pugnalata dal misterioso e successivamente Sandra strangolata con una pellicola cinematografica. Al di là delle scene splatter e truculenti il regista impagina anche qualche scena da brivido: Giulia con una lama affilata che sbuca all’improvviso da una tenda ed un’inquietante cassapanca piena zeppa di palline da tennis che Bruno trova in una stanza abbandonata della villa.
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