La donna del tenente francese (The French Lieutenant’s Woman) di Karel Reisz – GB – 1981 – Durata 123’

19 Novembre 2020 | Di Ignazio Senatore

L’americana Anna (Meryl Steep) e l’inglese Mike (Jeremy Irons), entrambi sposati, sono gli attori di un film e interpretano rispettivamente Sarah e Charles, protagonisti di una vicenda ambientata nel 1867, in un paesino della provincia inglese.

Il film narra la vicenda di Sarah, dama di compagnia dell’anziana signora Poultenay (Patience Collier). Considerata folle, è soprannominata, da anni, con disprezzo, dai pescatori del luogo, “la donna del tenente francese”, perché una notte si sarebbe concessa a uno straniero

Ogni giorno, infatti, nella speranza di vedere comparire all’orizzonte la nave dell’amato che l’abbandonò, si reca sulla banchina del molo.

Mentre sta passeggiando al porto con Ernestina Freeman (Linsey Baxter), sua promessa sposa, Charles incrocia lo sguardo languido e disperato di Sarah.

Ne resta folgorato e si precipita a salvarla dalle onde impetuose che si infrangono sul molo e che avrebbero potuto trascinarla in mare.

Dopo aver contattato il dottor Grogan (Leo McKern), lo psichiatra del luogo che l’aveva un tempo visitata, Charles segue Sarah da lontano nelle sue passeggiate solitarie e, dopo averla avvicinata, ascolta la sua storia. Rapito dal suo fascino, rompe il fidanzamento con Ernestina.

Nel corso di una travolgente notte d’amore, Sarah, dopo avergli confessato di essere ancora vergine, al mattino scompare. Charles è travolto dallo scandalo e, dopo lunghe ricerche, ritrova Sarah e le chiede di sposarla.

Lei, diventata una pittrice, declina l’invito perché in quel luogo ha finalmente ritrovato il proprio equilibrio.

In questo melodramma, che trasuda di struggente bellezza, Reisz (Morgan matto da legare, Isadora, Sweet dreams…), supportato in sede di sceneggiatura dal geniale Harold Pinter, traspone sul grande schermo l’omonimo romanzo di John Fowles.

Più che l’ennesima pellicola sul “cinema nel cinema”, al regista cecoslovacco interessa narrare la storia di un amore assoluto; quello della peccatrice Sarah per il tenente francese e, di riflesso, quello di Charles per lei.

A ben vedere, infatti, sembra che Charles più che del fascino di Sarah, sia rapito dall’amore che lei nutre per “il tenente francese, un uomo di cui aspetta invano il ritorno.

A Sarah, noncurante in piena epoca vittoriana delle maldicenze della gente, Reisz contrappone Charles, un illuminato paleontologo di buona famiglia, che ha sposato le idee darwiniane e sacrifica prestigio e posizione sociale, pur di assaporare l’amore incondizionato di una donna dileggiata da tutti per il suo riprovevole e scandaloso comportamento.

Nella speranza di poter appagare la sua sete di verità, Charles chiede aiuto al dottor Grogan che, gli confida che Sarah è affetta da “malinconia oscura”.

Meno travolgente, purtroppo, la storia parallela di Anna e Mike che si esaurirà al termine delle riprese. Irons, fin troppo ingessato e controllato, non riesce a tener testa ad una Meryl Streep, come sempre radiosa.

David di Donatello ad Harold Pinter (1982) per la migliore sceneggiatura straniera.

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