La gatta e la volpe (Man Trouble) di Bob Rafelson – USA – 1992 – Durata 84’

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
La gatta e la volpe (Man Trouble) di Bob Rafelson – USA – 1992 – Durata 84’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Joan Spruance (Ellen Barkin), affermata soprano, ha appena divorziato dal marito e vive da sola nella sua villa da favola. Ma sua sorella Andy ha scritto un pamphlet sui suoi amanti e su un boss della mala che, sentendosi diffamato, ha giurato di fargliela pagare. Joan si sente in pericolo,va nel panico e, per sentirsi più al sicuro, compra un cane da guardia, ammaestrato da Harry Bliss (Jack Nicholson), un uomo in crisi con la moglie Adele (Lauren Tom). Dopo una serie di colpi di scena, tra Joan ed Harry scatterà, inevitabile, del tenero.

Rafelson, uno dei cantori più intensi della generazione a stelle e strisce degli Anni Settanta, sbaglia film ed impagina una vicenda piatta e sbilenca. La trama è priva di colpi di scena e le uniche sequenze divertenti sono quelle che mostrano Harry e la moglie che si sottopongono ad una terapia di coppia. Nel corso della prima seduta Adele accusa il marito di non prendersi cura di lei ed il terapista (Gordon Reinhart) li ascolta e si congeda con il più classico “Stiamo facendo dei grandi passi in avanti”. A fine seduta Harry, trascinato a forza in terapia dalla moglie, le esprime le proprie perplessità sulle capacità professionali del terapeuta: “Cinquanta dollari a botta mi costa ed io dovrei starmene a sentirmi un imbranato senza palle che mi dice che non so comunicare con te.”  Nella seduta successiva  Adele comunica al terapeuta che uno dei motivi di maggiore frizione con Harry è che non gradisce che lui la chiami Hivogima, il suo nome da orientale,. Il terapeuta ritiene legittima la richiesta della donna e si rivolge ad Harry suggerendogli di prendere per mano la moglie, di guardarla negli occhi e di comunicare con lei, attraverso lo sguardo. Il terapeuta invita poi la donna a fare lo stesso ma si rivolge a lei chiamandola Hivogima. La coppia l’osserva allibita ed il terapeuta chiude la seduta con un entusiastico: “C’è tanto amore tra voi”. Da segnalare la piccola partecipazione del regista Paul Mazursky.

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