La ragazza di nome Giulio di Tonino Valerii – Italia – 1970 – Durata 110′

24 Marzo 2023 | Di Ignazio Senatore
La ragazza di nome Giulio di Tonino Valerii – Italia – 1970 – Durata 110′
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Jules (Silvia Dionisio) è una tredicenne infelice ed inquieta.

La madre, una giornalista ricca e famosa, dopo la morte del marito, si consola tra le braccia degli amanti e Jules, sola e trascurata, trova conforto nelle amorevoli cure di Lia (Anna Moffo), la governante che l’inonda di baci e carezze e l’ammonisce di stare alla larga dagli uomini.

Quando Lorenzo (Maurizio Degli Esposti), uno studente tenero e romantico, chiede di fidanzarsi con lei, Jules accetta, a patto che non lui la sfiori neppure con un dito.

Tormentata da un profondo malessere, Jules prova ad infiammare, invano, i propri sensi ma, giorno dopo giorno, ha la conferma della propria frigidità.

Ma il cuore di Jules è in tumulto e, nella vana speranza di provare piacere sessuale, si concede, timidamente, ad Amerigo (Livio Barbo) ad altri sconosciuti e, infine, a Franco (Gianni Macchia).

Dopo aver rifiutato di sposare Lorenzo, si rivolge a un ginecologo per sapere se anatomicamente c’è in lei qualcosa che non va. Nel tragico finale, con la mente sempre più annebbiata, accoltella ai genitali un uomo che lei stessa aveva abbordato.

Valerii evita cadute di stile, non scivola mai nel morboso e mette in scena il dramma e la confusione di una ragazza dall’incerta identità sessuale.

Il regista predilige una narrazione venata da una sottile melanconia e mostra i vani e disperati tentativi di Jules di ritrovare se stessa tra le braccia degli amanti occasionali.

Sempre più decisa a confrontarsi con la propria incerta identità sessuale, fa per la prima volta in vita sua l’amore con Arrigo ma, delusa ed insoddisfatta, gli chiede: “Tutto qui?”  La replica del ragazzo è ancora più secca e tagliente: “Non pensarci più. Sei fatta strana.”

Dionisio ha la faccina angelica e il suo sguardo perennemente triste ed inconsolabile rende ancora più candida la pellicola. Per farla sembrare una tredicenne il regista le regala delle treccine, ma il trucco non funziona.

Per un approfondimento sul tema si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Fermi tutti sono incinta Cinema e gravidanza” – Falsopiano Edizioni – 2016

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