Francia, XVIII secolo. Dopo aver scoperto di essere figlia illegittima, e quindi priva di diritti ed eredità, la sedicenne Marie Suzanne (Pauline Étienne) cerca, invano, di ribellarsi alla decisione della madre (Martina Gedeck) e degli altri familiari, di prendere i voti.
Nel convento di Saint-Eutrope si scontrerà con le rigide e crudeli regole imposte dalla gerarchia ecclesiastica e dovrà tenere a bada le attenzioni della madre Superiora (Isabelle Huppert), particolarmente attratta da lei. Marie Suzanne stringerà i denti, proverà a resistere e…
Dopo Jacques Rivette, Nicloux riporta sul grande schermo l’omonimo romanzo giansenista di Denis Diderot e lancia una pesante accusa contro le istituzioni clericali che hanno, nei secoli, trasformato i conventi in luoghi insani dove era prassi torturare novizie e giovani suore.
La sua denuncia è, infatti, tutto nelle immagini disturbanti che mostrano la povera, angelica e innocente Marie Suzanne, priva di vocazione, costretta a subire le incredibili umiliazioni, fisiche e verbali ad opera delle suore aguzzine.
Un film più levigato e meno graffiante di Magdalene di Peter Mullan, ma parimente abrasivo e urticante, impreziosito dalla convincente prova della giovanissima Pauline Étienne.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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