La signora gioca bene a scopa? di Giuliano Carnimeo – Italia – 1974 – Durata 90 – V.M 18

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Michele Cammagliulo (Carlo Giuffrè), proprietario con il socio Peppino (Enzo Cannavale), di un negozio di scarpe nel centro di Parma, è un incallito e scaramantico giocatore di poker.

Sfortunato al gioco, s’imbatte sempre in avversari baciati dalla dea bandata.  Sua bestia nera è il commendator Gervasio Caminata (Gigi Ballista) che gli sfila ogni sera un paio di milioni.

Michele non si perde d’animo e, per ripianare i debiti, esaudisce gli insaziabili appetiti sessuali di due sorelle bruttine e stagionate; Giulia Nascimbeni (Franca Valeri), sedicente pittrice di nudi maschili, e Monica (Didi Perego), allevatrice di vacche, che si eccita solo se fa l’amore in una stalla.

L’incontro con Eva (Edwige Fenech), moglie tedesca, trascurata di Alberto (Oreste Lionello), scrittore fin troppo impegnato a comporre i suoi insulsi e improponibili romanzi alternativi, lo costringe a un ulteriore surmenage psicofisico.

Stremato, Michele chiede a Tonino (Carlo Delle Piane), il commesso del negozio di calzature, iperdotato, a prendere il suo posto. Il sostituto fa faville e non lo fa rimpiangere.

Ma Tonino chiede troppo a se stesso e, dopo una notte d’amore con Eva, ci lascia le penne. Michele, che ha perso la testa per l’avvenente Eva, riesce finalmente, in una serata a incartare punti e Caminata è costretto a firmargli un assegno di cinque milioni.

Ma la scaltra Eva glielo ruba, prima di partire in treno con un bel giovanotto. A Michele non resta che ritornare tra le braccia delle due assatanate sorelle.

Nato da un soggetto di Luciano e Sergio Martino e da Francesco Milizia, il film è uno dei tre che vede insieme Giuffré e Cannavale. 

Il regista infarcisce i dialoghi con delle incursioni dialettali; emiliane quelle delle insaziabili sorelle e napoletane quelle dell’infaticabile dongiovanni e del simpatico Peppino, lasciato, in verità, un po’ ai margini della vicenda. I dialoghi sono infarciti di grossolani doppi sensi e alla Fenech è affidato il compito di spogliarsi e parlare con un marcato accento tedesco.

Per caratterizzare ancor più il suo personaggio, il regista le dona una passione per Wagner e un tocco perverso; può fare l’amore solo se è inondata dall’acqua. Giuffrè e la Fenech si ritrovano dopo aver recitato insieme ne La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono, diretto l’hanno prima da Mariano Laurenti.

Girato prevalentemente in interni, il film è tutto sulle spalle di Giuffrè ma Franca Valeri e a Didi Perego, in gran spolvero, hanno il compito di dare tocco divertente alla vicenda.

Nel cast Adriana Facchetti, nel ruolo dell’acida e antipatica Giuditta, cameriera delle sorelle, e Enzo Robutti, attore bolognese, impegnato spesso nelle commedie sexy, a partire da Il merlo maschio di Pasquale Festa Campanile (1971), nel ruolo di Primo Guendalini, un gay che pensa di portarsi a letto Giuffrè. 

Il film tiene per la presenza di un professionista del calibro di Carlo Dalle Piane, incomprensibilmente doppiato in veneto, che con questo film fa il suo esordio nelle commedie sexy.

Gli tengono testa Oreste Lionello, che dal canto suo, aveva esordito nel filone l’anno precedente con Paolo il caldo di Marco Vicario. Il titolo, giudicato uno dei più trash della commedia sexy, (originariamente era Il mantenuto), è solo un pretesto per rimandare a un allusivo doppio senso. Infatti, non è giustificato da nessuna scena, in quanto Eva non gioca mai a carte e gli unici che si sfidano, tra l’altro a poker, sono Giuffrè e Ballista.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “La commedia sexy alla napoletana Enzo Cannavale, Vittorio Caprioli Carlo Giuffrè”, edito da Il Foglio Letterario – 2024