La valle dell’Eden (East of Eden) di Elia Kazan – USA – 1955 – Durata 115’

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
La valle dell’Eden (East of Eden) di Elia Kazan – USA – 1955 – Durata 115’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Ne La valle dell’Eden, Adam Trask (Raymond Massey), coltivatore californiano, ha due figli, Cal (James Dean) e Aron (Richard Davalos) fidanzato con la dolce Abra (Julie Harris). Adam, persona integerrima e fervente cattolico, non accetta compromessi con la propria coscienza e da anni coltiva un sogno; investire tutti i risparmi nella refrigerazione. Cal è un tipo sveglio, la guerra è alle porte e suggerisce al padre di puntare tutto sulla coltivazione dei fagioli. Adam non lo ascolta e si ritrova al verde. Cal scopre che la madre Kate (Jo Van Fleet), una donna che tutti credono morta, gestisce una casa d’appuntamenti a Monterey e lo confida al padre che gli fa giurare che terrà per sé quel segreto e non lo svelerà mai ad Aron. Dopo averle gironzolato un po’ intorno Cal le chiede una robusta somma di denaro per comprare fagioli e ripianare, con il ricavato, le finanze del padre. La donna, avendo intuito che il ragazzo, chiuso e ribelle, non ha mai ricevuto l’affetto del padre, dopo qualche resistenza, lo accontenta. Adam, infatti, non ha occhi che per Aron, un ragazzo tranquillo, obbediente, senza grilli per la testa, molto simile a lui. Scoppia la guerra, con la vendita dei fagioli Cal guadagna una tombola e regala il ricavato al padre che non accetta un dollaro perché, secondo lui, sono il frutto di una speculazione. Deluso ed amareggiato Cal non sa come sfogare la propria rabbia ed allora chiede ad Aron di seguirlo a Monterey e gli presenta la madre. Aron non regge il colpo e la sera stessa, completamente ubriaco, si arruola volontario per il fronte. Adam, per il dolore, è colto da un ictus. Immancabile il finale tragico e senza speranza.

Il regista ambienta la vicenda nel 1917 a Salinas Valley (California) ed impagina un dramma a forti tinte dai colori caldi che, sin dal titolo, rimanda al tema biblico di Caino (Cal) geloso di Abele (Aron) per le attenzioni e le preferenze che il padre gli rivolge. Kazan descrive i Trask come un gruppo familiare completamente scompaginato; da un lato Adam, un uomo rigido ed intransigente che trascorre le serate a leggere la Bibbia e dall’altro Kate, una donna ribelle e spregiudicata che abbandona marito e figli per sfuggire a quel clima cupo e soffocante che si respirava in casa. Cal è il classico adolescente che si dispera perché il padre lo considera la pecora nera della famiglia e non ha mai legato con il fratello. Nel corso del film, dopo aver scoperto che Abra lo sta consolando, Aron lo affronta e gli dice: “Non ti permettere di toccarla un’altra volta. Non mi fido di te, sei pericoloso, sei infido, perverso, violento. Lo sei sempre stato e te ne accorgi da te, non è vero? Papà ed io abbiamo sempre perdonato le malscalzonate che hai commesso fin da quando eri bambino e ti abbiamo sempre perdonato ma ora non voglio che ti avvicini ad Abra, gira a largo da lei.” Cal ha il cuore tenero ma è un ragazzo che ha imparato a reggere agli urti della vita; meno fragile di Aron, non si disunisce quando scopre la vera identità della madre e, più concreto del padre e del fratello, si rivolge a lei quando ha bisogno del prestito in denaro. Sul finale, dopo aver condotto il fratello a Montery, si rivolge al padre e gli dice: “So dove si trova mia madre e so cosa fa e so anche perché ti piantò. Tu non volevi bene a lei come non ne vuoi a me. Tu non lasci mai a nessuno tanto così oltre i limiti della tua concezione del giusto. Hai tirato avanti perdonandoci ma non ci hai mai amato perché io sono come mia madre e tu non ti puoi dar pace per averla amata. Harold è insieme a lei con sua madre. Tua moglie vive a Monterey e gestisce una di quelle case. Ci ho portato Harold questa notte perché ero geloso. Sono stato geloso per tutta la mia vita, geloso al punto da non resistere. Questa sera ho tentato perfino di comperare il tuo amore ma ora non lo voglio più, non saprei più che farmene. Io non desidero più nessun genere di affetto. Non serve a niente, non ne vale la pena.” In un finale strappalacrime Adam è sul letto in punto di morte; Cal si aspetta che il padre sciolga il proprio cuore e, pentendosi per il male che gli ha fatto, si rivolga a lui con affetto; ma il vecchio tiene duro, non lo degna di uno sguardo e quando sopraggiunge Abra, Cal, mentendo, le dice che il padre gli ha chiesto di rimanere al suo fianco. Da una parte del romanzo East of Eden di John Steinbeck. Oscar (1955) a Jo Van Fleet come miglior attrice non protagonista. Nomination a James Dean come miglior attore protagonista, ad Elia Kazan come miglior regista ed a Paul Osborn come miglior sceneggiatura non originale. Premi speciale al Festival di Cannes (1955).

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