L’amore fatale (Enduring love) di Roger Mitchell – G.B – 2004- Durata 100’

25 Settembre 2020 | Di Ignazio Senatore
L’amore fatale (Enduring love) di Roger Mitchell – G.B – 2004- Durata 100’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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E’ una splendida giornata di sole e Joe Rose (Daniel Craig) e Claire (Samantha Morton) si stanno godendo un pic-nic in una magnifica distesa di verde. Mentre stanno per stappare un bottiglia di champagne e brindare alla loro felicità, una mongolfiera vola sopra le loro teste, si schianta al suolo ed inizia a riprendere nuovamente quota. A bordo c’è un bambino e suo nonno sta cercando disperatamente di evitare che la mongolfiera si libri nuovamente nell’aria. Joe, Jed Parry (Rhys Ifans) ed un altro paio di persone accorrono in aiuto del vecchio e si aggrappano alla fune della mongolfiera per evitare che si innalzi. Il bambino riesce a saltare a terra ma alcuni mollano la presa ed il nonno, trasportato nuovamente in alto, precipita poi al suolo e muore sul colpo. Joe prova a seppellire il ricordo di quel tragico evento ma, roso dai sensi di colpa per aver lasciato la presa, diventa sempre più nervoso ed irrequieto fino ad entrare in rotta di collisione con Claire. Jed, personalità fragile e disturbata, convinto che Joe gli sta inviando dei misteriosi messaggi cifrati in codice, lo segue, minacciosamente, come un’ombra, ed innamoratosi di lui gironzola, giorno e notte sotto casa sua. Joe prova, invano, a contenere le sue deliranti farneticazioni ma il tragico epilogo è inevitabile.

Rispetto al romanzo omonimo di Ian McEwan, il regista introduce qualche piccola variante (Joe è un professore universitario e non un giornalista; Claire una scultrice e non un’accademica) e compone un film teso e vibrante. Mitchell regala allo spettatore un avvio intenso, poetico e da brivido e la scena d’apertura con la mongolfiera di color rosso vivo che squarcia il silenzio e si abbatte violentemente sulla distesa del prato merita da sola la visione del film. Nel corso della narrazione l’amore tra Joe, stimato professore e Claire, scultrice affermata, finisce sullo sfondo e Jed, con la sua mente completamente in disordine, diventa l’elemento intorno al quale ruota l’intera vicenda. In preda ad un delirio mistico Jed si convince che quel giorno in quel prato è successo qualcosa di magico e che il suo incontro con Joe debba essere considerato un segno ricevuto da Dio. La pellicola non ha battute d’arresto e la follia di Jed è descritta con lucida e sapiente maestria. Il finale, dolorosamente tragico, è da antologia. A differenza del titolo italiano, quello originale fa riferimento all’amore da considerare folle perché duraturo ed immutabile nel tempo.

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