L’anatra all’arancia di Luciano Salce – Italia – 1975

21 Dicembre 2023 | Di Ignazio Senatore

Lisa Stefani (Monica Vitti) e Livio (Ugo Tognazzi), pubblicitario di successo, sposati da anni, hanno vissuto insieme, senza grandi patimenti, sorvolando sui loro tradimenti.

Ma il bel Jean Claude (John Richardson) ha rapito il cuore di Lisa e lei, comunica al marito che andrà a vivere con lui.

Livio sembra non accusare il colpo e, invece, di farle una scenata di gelosia, si mostra comprensivo e le suggerisce di trascorrere in compagnia dell’amato, un ultimo week end insieme nella loro bellissima villa e le comunica che a fargli compagnia sarà Patty (Barbara Bouchet), l’avvenente segretaria.

Livio è affabile e gentile con Jean Claude e, mentendogli, gli confida che, per il suo  precario equilibrio psichico, Lisa assume psicofarmaci, che è fin troppo disinibita, che ha interpretato anche dei video porno amatoriali e gli svela che i loro due bambini sono due piccole peste.

Intanto Patty gira nuda per casa e scatena sempre più la gelosia di Lisa che, per ripicca, fa smaccatamente le fusa al suo amato. Giunge l’ora della partenza e Lisa è sul punto di dire addio a Livio, ma dopo un tira e molla, pianta Jean Claude e rimane con l’amato maritino.

Salce dirige per la quinta volta Tognazzi e mette in scena la fortunata commedia di William Douglas Home e Marc-Gilbert Sauvajon.

 

La vicenda, ambientata nella lussuosa villa dei due coniugi, è nel complesso è verbosa e priva di brio. Sin dalle prime battute s’intuisce che le scaramucce, i battibecchi e le frecciatine tra Livio e Lisa, più che suggellare la loro definitiva separazione, non sono altro che dei puerili tentativi per riaccendere la loro sopita passione.

A tenere in piedi il film, le convincenti interpretazioni Vitti e Tognazzi, premiati meritatamente con il David.

Curiosità: Il film, travagliatissimo, doveva essere diretto da Dini Risi e il ruolo di Tognazzi affidato a George Segal, che poi si defilò perché Monica Vitti, subentrata a Laura Antonelli, si rifiutò di girare in inglese.

Risi uscì di scena per i dissidi con la Vitti e la regia fu affidata a Salce che, in prima battuta pensò ad Alberto Lionello, ma dopo gli ennesimi dissapori nati tra loro sul set, scelse Tognazzi.

 

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.

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