Laurel Canyon- Dritto in fondo al cuore (Laurel Canyon) di Lisa Cholodenko – USA – 2002 – Durata 103’

6 Febbraio 2020 | Di Ignazio Senatore
Laurel Canyon- Dritto in fondo al cuore (Laurel Canyon) di Lisa Cholodenko –  USA – 2002 – Durata 103’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Sam Bentley (Christian Bale) giovane specializzando in psichiatria per farsi le ossa si trasferisce con Alex (Kate Beckinsale) la sua fidanzata, una promettente studentessa in botanica, a Laurel Canyon, zona residenziale sulle colline di Hollywood, famosa per le favolose ville di attori e registi,. In attesa di prendere in fitto un appartamento Sam decide di soggiornare da sua madre Jane (Frances McDormand) una produttrice discografica con un passato hippy alle spalle che ha allestito nella sua villa con piscina una sala di registrazione dove Ian (Alessandro Nivola) il suo nuovo boy friend, cantante di una band sta incidendo un disco. Perbenista e salutista, Sam è infastidito dalla presenza di quei musicisti sballati e su di giri e non vede l’ora di scappare via; Alex, attratta dalla spregiudicatezza e dalla sfrenata voglia di vivere di Jane, prende tempo e lo convince a pazientare. Mollati gli studi e la tesi in botanica Alex  sfumacchia hashish insieme a Jane ed gli ospiti e da ragazzina candida, ingenua ed acqua e sapone, si converte al libero amore ed allaccia una torbida relazione con Jane e con Ian. Nel finale, Sam la pianta per Sara (Natascha McEhone) una tirocinanda dell’ospedale.

Commedia non esaltante ma gustosa che ribalta il solito contrasto tra il figlio ribelle ed anticonformista ed i genitori perbenisti e conservatori. La regista canadese mette a confronto Sam, un bacchettone puritano dal faccino pulito e dai buoni sentimenti, fin troppo controllato ed incapace di lasciarsi andare all’emozioni e Jane, una fricchettona, figlia della controcultura degli Anni Settanta, che passa con disinvoltura da un amante all’altro ed è così priva di scrupoli da intrecciare una storiella con la fidanzata del figlio. La regista canadese depura al massimo le scene di sesso, sin dalle prime battute, fa un tifo spudorato per la spregiudicata Jane ed impagina una commedia che sfronda le fin troppo collaudate e stereotipate raffigurazione delle madri sullo schermo..Secco il titolo originale a cui è stato aggiunto, nell’edizione italiana, un’incomprensibile ammiccamento ad una commedia romantica e sentimentale.

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