Le ore dell’amore di Luciano Salce – Italia – 1963

31 Ottobre 2023 | Di Ignazio Senatore
Le ore dell’amore di Luciano Salce – Italia – 1963
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Roma. Dopo una relazione durata tre anni Gianni (Ugo Tognazzi) e Maretta (Emmanuelle Riva), decidono di sposarsi. Invano Ottavio (Umberto D’Orsi) e gli altri suoi amici provano a convincere Gianni a non capitolare e a godersi la vita da scapolo, lui non recede e convola a nozze.

Gianni sogna di tornare a casa dal lavoro e godersi un bel pranzetto, ma Marietta come cuoca è un disastro e, invece, di lavorare, ama andare dal parrucchiere e fare shopping.

Gianni, dal carattere vivace e spensierato, deve rinunciare la domenica ad andare allo stadio e va con Marietta ai concerti di musica classica che lei ama tanto e, invece, dei programmi d’evasione, deve sorbirsi delle rubriche televisive noiose e indigeste.

Maretta non ama la mondanità e spinge Gianni a restare sempre più a casa e a disertare feste e uscite notturne. L’abitudine e la routine quotidiana fanno il resto e, giorno dopo giorno, la vita coniugale spinge Gianni a fantasticare di avere delle avventure extraconiugali.

La noia li travolge e allora Gianni chiede ospitalità ad Ottavio (Umberto D’Orsi), riprende a frequentare gli amici. Marietta, dopo aver respinto le timide avance di Roberto (Fabrizio Moroni) e chiesto invano a Cipriani (Brunello Rondi), suo vecchio ammiratore, di lavorare con lui, d’accordo con Gianni, torna a vivere da sola e i due si rivedono da amanti, come prima.

Commedia amara sulla gabbia del matrimonio che segna la terza collaborazione tra Salce e Tognazzi. Il regista romano impagina un film grottesco, girato prevalentemente in interni, e arricchisce la narrazione con un affascinante inserto onirico e qualche frecciatina avvelenata contro la televisione e la Roma felliniana de “La dolce vita”. Dopo “La voglia matta”, Salce prova a interrogarsi ancora sul destino del matrimonio e suggerisce che l’unico modo per tenerlo in piedi è quello di mantenere distanti spazi fisici e mentali. Nel cast Barbara Steele, nel ruolo di Leila, una straniera mezza matta con istinti suicidari.

Per un approfondimento sulla filmografia, la vita, le attività teatrali e televisive di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, interpretati al fianco dell’attore cremonese  dei film e dei registi che lo hanno diretto.

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