Le pornographe di Bertrand Bonello – Francia- 2001

25 Novembre 2024 | Di Ignazio Senatore
Le pornographe di Bertrand Bonello – Francia- 2001
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il cinquantenne Jacques Laurent (Jean-Pierre Léaud), considerato un maestro del cinema porno, è a corto di quattrini ed accetta, suo malgrado, di girare nuovamente dopo anni un film hard.

Pur essendo stanco e demotivato, sul set prova a dare un’impronta autoriale al film e, parlando con l’attrice protagonista, l’invita a non caricare la recitazione e ad essere naturale e spontanea.

Non appena parte il ciak, Jaques però abbassa lo sguardo e non segue le riprese.

L’aiuto regista allora interviene e, in contrasto alle indicazioni date da Jacques, invita l’attrice a gemere e a sospirare a più non posso.

Sempre più in crisi, Jacques decide di separarsi da Jean, la donna con la quale vive da anni e rivede il figlio Joseph (Jérémie Renier), che non appena aveva scoperto che girava film porno, aveva tagliato anni addietro i rapporti con lui.

Al secondo film, Bonello mette a confronto un padre e un figlio, due autentici “rivoluzionari”.

Per Jacques, nel’68, in piena contestazione giovanile, in un’epoca dove in strada si invocava una maggiore libertà sessuale, girare film porno con ragazze che incontrava nei bar e non con attrici professioniste, era un atto politico “controcorrente”.

Il figlio, dal canto suo, chiuso ed introverso, è uno studente universitario, impegnato politicamente, e, in un’assemblea, si batte perché si adotti il silenzio come forma di lotta, l’unico modo, a suo dire, affinché la società possa cogliere appieno il disagio della loro generazione.

Il regista (Tiresia, L’apollonide – Souvenirs de la maison close, Nocturama…), fedele ai dettami di “cinema nel cinema”, da un lato, mostra la lavorazione del film porno che Jacques sta girando e dall’altro offre degli spaccati della vita quotidiana del regista.

Bonello lascia che le scene hard del film siano sullo sfondo e per lo più immaginate e, senza alcun compiacimento o malizia, filma una fellatio e mostra gli attori hard che fanno l’amore.

Non mancano i momenti di tenerezza e di vera malinconia e, in una scena, Jacques mostra al figlio la finestra dalla quale la madre si è suicidata anni addietro.

Jean-Pierre Léaud con il suo atteggiamento perennemente svagato, malinconico e spaesato ed alla continua ricerca di un’improbabile serenità interiore, è, a dir poco, magnifico. 

Deliziosa la citazione a La commedia di Dio di João César Monteiro.

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

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