Libido di Ernesto Gastaldi e Vittorio Salerno – Italia – 1967 – Durata 90′

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Il film si apre con l’immagine di un mare in tempesta e con una scritta riferita a Sigmund Freud, liberamente tratta dal suo scritto del 1921 “Psicologia delle masse ed analisi dell’io”. La vicenda narra del piccolo Christian che mentre sta giocando con il carillon si accorge che il padre George, ha ammazzato la moglie. Divenuto adulto Christian (Giancarlo Giannini) ritorna dopo anni d’assenza nella casa paterna, collocata a strapiombo su una scogliera, in compagnia della moglie Eileen (Dominique Boschero), dello zio Paul (Luciano Pigozzi) e della sua compagna Brigitte (Mara Meryl). Paul è il suo tutore e deve amministrare i suoi beni fino al compimento del suo venticinquesimo anno d’età. Mancano tre mesi alla fatidica data e Christian, ossessionato dalla paura di diventare pazzo come il padre, è convinto che lo zio trami contro di lui per impossessarsi dei suoi averi. Intanto il fantasma di George si aggira tra le stanze del castello e Christian accusa lo zio di aver ordito un diabolico piano per farlo impazzire. Rapito dalla follia è convinto di aver ucciso in un raptus Eileen, ma la donna ha simulato l’omicidio e istigato Brigitte a uccidere Paul, promettendole di dividere con lei l’eredità. E quando i giochi sembrano fatti Brigitte elimina Eileen. Christian, risvegliatosi dal suo stato di trance, la lega sullo stesso letto dove la madre era stata uccisa dal padre e, con in braccio il suo vecchio carillon, si avvia alla scogliera per lanciarsi nel vuoto. 

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni.