Paul (François Cluzet), proprietario di un piccolo alberghetto di provincia in riva a un lago dei Pirenei, sposa Nelly (Emanuelle Béart), una donna seducente che ama discorrere con i clienti e scherzare piacevolmente con loro.
Con il passar del tempo, nella mente di Paul si fa strada sempre più insistentemente la convinzione che la moglie lo tradisca e pertanto inizia a seguirla, a sottoporla ad estenuanti interrogatori, fino ad individuare in Martineau (Marc Lavoine), un giovane meccanico, il presunto rivale.
Nelly cerca, invano, di discolparsi, e in un crescendo sempre più folle, Paul uccide (?) la giovane ed affascinante moglie. Il film termina con la scritta (ambigua/chiarificatrice): “Senza fine”.
Henri-Georges Clouzot era morto per infarto del 1964 mentre girava un film, intitolato L’inferno, interpretato da Romy Schneider e Serge Reggiani. Chabrol, con il consenso della vedova del regista scomparso, ha rispettato fedelmente la vecchia sceneggiatura, apportando solo qualche piccolo cambiamento.
Chabrol filma questo piccolo capolavoro disseminando la narrazione di (falsi) indizi (Nelly e Martinot stavano davvero vedendo le diapositive nel salone? I due si sono appartati sulle rive del lago?…) fino a confezionare la scena (esplosiva, struggente, poetica) della proiezione di un filmato amatoriale, girato da uno degli ospiti della locanda che mostra le dolci effusioni tra Nelly e Martineau.
Ma le scene “rubate” dal cineoperatore sono la “prova” che attestano il tradimento di Nelly od il frutto della malata immaginazione di Paul?
In questo film sulla furia incontrollabile che s’impossessa della mente umana, sul dramma incandescente (infernale) della gelosia, Chabrol s’affida alla conturbante sensualità della Béart e costruisce, con maestria, gli struggenti dialoghi che Paul tiene tra sé e sé, diviso dal desiderio/bisogno di credere nell’innocenza della moglie e la sua disperata ricerca delle prove con cui inchiodarla.
Lo splendido, dolente e visionario finale aperto vale da solo il biglietto del film.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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