Lo psichiatra Senatore: La nuova sessualità nei racconti dei giovani

12 Giugno 2018 | Di Ignazio Senatore
Lo psichiatra Senatore: La nuova sessualità nei racconti dei giovani
Interviste a Senatore
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Un ambulatorio dedicato ai disturbi del comportamento alimentare. Lo gestisce da anni Ignazio Senatore, psichiatra della Federico II e critico cinematografico. L’ambulatorio descive il mutamento che oggi caratterizza il rapporto tra specialista e paziente.

In questi giorni si celebrano i 40 anni della Legge 180

“Sono cambiati gli utenti. Non più (e non solo) schizofrenici residuali, appena usciti dai manicomi, imbavagliati e mortificati da anni da psicofarmaci ed elettroshock. E’ un punto di non ritorno su cui discuteremo oggi alle 10.30, nell’Aula D’Errico della Clinica Psichiatrica. Al mio fianco Andrea de Bartolomeis, Giulio Corrivetti, Fedele Maurano e Novella Formisani.

Si riferisce anche a cambiamenti del costume sessuale?

“Infatti. E su questo ho degli esempi. Parto da quello di Antonella. Alta, dinoccolata, un sorriso sbarazzino, mi dice che per lei, ormai da tempo, non fa differenza andare a letto con un uomo o con una donna. “Quello che mi attira é la persona”. E lo confessa senza timidezza, guardandomi fisso negli occhi.”

Teenagers e giovani approdano nel suo ambulatorio per disturbi non correlati alla sfera sessuale.

“Proprio così. E’ accaduto anche con Angela. La giovane, una vecchia storia di bulimia alle spalle, ha appena chiuso una tormentata love-story con la sua ragazza: “Ci tenevo molto a lei, ma forse, la persona che mi ha stracciato il cuore è stato Aldo.”E poi c’è Rino che fa il barista, fuma solo sigarette alla menta ed è un gran tifoso del Napoli: “Ho chiuso con le storie importanti. Adesso mi infilo nel letto di chi mi piace, uomo o donna che sia.”

Che idea si è fatta?

“E’ lo spaccato di una sessualità emancipata, meno ancorata dall’idea del peccato di cattolica memoria, frutto, non solo degli sconvolgimenti sociali di questi anni (matrimoni celebrati non più e solo tra etero ma tra due uomini e tra due donne, l’adozione di bambini di coppie lesbo ) ma di un diverso sentire che si fa strada ormai da tempo. E’ definitivamente crollato il mito del maschio forte ed imbattibile, la donna, più tenace, decisa e risoluta dell’uomo, infatti, sta (giustamente) occupando quei ruoli un tempo d’appannaggio solo del “sesso forte”.

Un traguardo tardivo?

“Sebbene noi psichiatri scontiamo una storica arretratezza culturale, che spinge ancora oggi i pazienti affetti da un “esaurimento nervoso” a consultare i neurologi, ci si rivolge a noi oggi con maggiore fiducia, (forse) perché non letti più come coloro relegati al compito di “sorvegliare e punire”,i “pazzi” e rinchiuderli, come un tempo nei manicomi”.

Intervista a cura d Giuseppe Del Bello- La Repubblica Napoli – 12.6-2018

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