Lo spaccone di Robert Rossen – USA – 1961

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Lo spaccone di Robert Rossen – USA – 1961
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Ne Lo spaccone, Eddie Felson (Paul Newman) è uno straordinario giocatore di biliardo; peccato non abbia spina dorsale e non sappia reggere l’alcol. Il suo amico e manager Charlie (Myron Mc Cormick) cerca di guidarlo ma Eddie è un puledro di razza e non tollera briglie e catene. In città c’è Minnesota Fats (Jackie Oleason) il più grande giocatore di biliardo in circolazione ed Eddie non può resistere alla tentazione di sfidarlo. Vince una partita dietro l’altra ma non pago, vuole stravincere, inizia a bere e finisce col perdere una montagna di dollari. Sconfitto e deluso, litiga con Charlie e decide di non toccare più in vita sua una stecca di biliardo. Nel girovagare per la città incontra Sarah Packard (Piper Laurie) una ragazza sbandata ed alcolizzata. I due decidono di vivere insieme ma la noia ben presto li travolge ed Eddie riprende a giocare  in qualche sala buia e di quarto ordine della città. Una sera incrocia Bert Gordon (George C. Scott) un cinico e ricco manager di campioni della stecca. I due fanno coppia e Sarah li segue in giro per l’America. In una di queste tappe Eddie sfida un tipo sfondato di soldi ma perde una fortuna. Quando rientra in albergo scopre che Sarah si è suicidata, dopo essere andata a letto con Gordon. Eddie si lecca le ferite, ricompone i cocci, trova la forza di sfidare nuovamente Minnesota, lo batte e da il benservito a Gordon. 

Film carico di vibrante umanità., impaginato secondo i cliché narrativi del cinema hollywoodiano del tempo, con le avvincenti partite a biliardo tra Eddie e Minnesota Fats immerse nel grigio e soffocante fumo delle sigarette. Eddie è descritto come un giocatore dotato di un grande talento fragile ed incapace di controllare le proprie spinte autodistruttive. Gordon, è all’opposto, un uomo cinico e senza scrupoli che lo sfrutta economicamente  e che, per rimpinguar ei propri profitti, cerca di imporgli metodo e regole. A rinforzare il clima disperato che si respira nella pellicola  la figura di Sarah, poliomielitica ed alcolizzata, abbandonata dal padre quando era piccola. Dal romanzo “The hustler” di Walter Tevis. Splendida la splendida fotografia di Eugen Schufftan.

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