Love is the devil di John Maybury – G.B – 1998 – Durata 90’

27 Gennaio 2024 | Di Ignazio Senatore
Love is the devil di John Maybury – G.B – 1998 – Durata 90’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Londra.1964. Un ladro, George Dyer (Daniel Craig) entra nell’appartamento del noto pittore Francis Bacon (Derek Jacobi) che lo scopre. L’artista, senza scomporsi, piuttosto che chiamare la polizia, lo invita nella sua camera da letto.

I due diventano amanti; George, fragile emotivamente, si strugge per conquistare l’amato mentre il cinico, eccentrico ed egocentrico Francis non perde occasione per deriderlo e metterlo in imbarazzo, davanti agli amici gay.

Passano gli anni tra continui litigi e Francis è invitato ad una personale organizzata al Grand Palais di Parigi, George non lo accompagna e, mentre s’inaugura la mostra, con la mente sempre più in disordine, ingerisce dei farmaci e….

Maybury (The Jacket, The edge of love…) dirige questo biopic, provando a mescolare la vita privata e quella artistica del geniale pittore inglese.

Pur non mostrando i quadri di Bacon, il regista prova, attraverso degli artifici stilistici a riproporre gli effetti stranianti, tipici dei dipinti del pittore, riprendendo i volti dei protagonisti deformati, attraverso i vetri di una bottiglia o grazie a degli specchi rotti.

Cifre stilistiche a parte, il limite del film è nell’eccessiva caratterizzazione di Bacon e degli amici omosessuali, descritti come un gruppo di persone che si scambiano tra loro solo battute volgari che come tema hanno prevalentemente il sesso. Bacon appare come una persona falsa, meschina ed egoista che tradisce senza troppi scrupoli il fragile George.

Il regista ricorda però anche la sua grandezza di pittore e ci ricorda che fu l’unico inglese, dopo Turner, ad avere l’onore nel ’71, di una mostra al Grand Palais di Parigi.

All’opposto George è descritto come un nevrotico instabile e insicuro, che prima di suicidarsi ad un amico confesserà: “Quando morirò mi apriranno e scopriranno la parola perdente tatuata sul cuore”.

Non mancano alcune riflessioni sull’arte e la pittura e in una scena il regista mostra il pittore al cinema mentre si delizia nel vedere La Corazzata Potemkin. Musiche di Ryuichi Sakamoto.

 

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