L’uomo che amava le donne (L’homme qui aimait les femmes) di François Truffaut – 1968

22 Ottobre 2024 | Di Ignazio Senatore
L’uomo che amava le donne (L’homme qui aimait les femmes) di François Truffaut – 1968
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Bertrand Morane (Charles Denner), moderno dongiovanni, ama tutte le donne perché ognuna possiede qualcosa di unico e di insostituibile.

Attratto anche dal più piccolo e insignificante particolare femminile, s’invaghisce di una donna perché incantato dalla bellezza delle sue gambe o perché affascinato dal volteggiare del suo vestito di seta.

Pur di incontrare una signora che l’ha incuriosito, finge un tamponamento d’auto e, mai domo, flirta poi con la centralinista (alla quale ha dato il nome di Aurora), che lo sveglia ogni mattina.

Dopo aver avuto un garbato rifiuto dalla proprietaria di un negozio di lingerie femminile, decide di scrivere un romanzo autobiografico che racconti le sue avventure amorose.

Dopo aver descritto la prima esperienza sessuale con una prostituta, Bertrand elenca le conquiste accumulate negli anni; la dolce Fabienne; Nicole (Roselyne Puyo), una mascherina sordomuta di un cinema; Liliane, la cameriera di un ristorante; Delphine (Nelly Borgeaud), una donna sposata, che ama però far l’amore in situazioni di pericolo, e infine, Geneviève Bigey (Brigitte Fossey), l’editor della casa editrice che pubblicherà il suo romanzo. Ma un giorno…

In questo vero e proprio inno alla bellezza femminile, Truffaut dirige un film raffinato, a struttura circolare, che si apre e si chiude con la voce fuori campo di Geneviève che descrive il corteo delle donne che hanno amato Bertrand e che partecipano, commosse, al suo funerale.

Lontano mille miglia dal descriverlo come un dongiovanni algido o spocchioso o come un playboy che si fa vanto delle conquiste femminili, Truffaut cuce addosso al protagonista il personaggio di un uomo solo e senza amici, impegnato ventiquattro ore al giorno al culto delle donne, da lui considerate delle dee perché dotate di fascino e magia.

Non mancano i riferimenti autobiografici e Truffaut rievoca la gelida figura della madre, che collezionava amanti.

Il regista non affida (stranamente) il ruolo del protagonista ad un “bello” del cinema, ma a Charles Denner, attore che aveva già recitato con lui in Mica scema la ragazza e La sposa in nero.

Nell’83 il regista Blake Edwards ha diretto il (brutto) remake americano dal titolo: I miei problemi con le donne.

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

 

 

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