Melodie immortali di Giacomo Gentilomo – Italia – 1952 – Durata 100’ – BN

28 Dicembre 2022 | Di Ignazio Senatore
Melodie immortali  di Giacomo Gentilomo – Italia – 1952 – Durata 100’ – BN
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il livornese Pietro Mascagni (Pierre Cressoy)  è intento a comporre la sua prima opera, “Guglielmo Ratcliff” e salta più volte le lezioni al Conservatorio di Milano. Dopo essere entrato in rotta di collisione con un borioso ed ampolloso professore, è espulso. Mentre cerca di sbollire la rabbia, vagabondando per la città, incontra Lina (Carla Del Poggio), una donna alla ricerca di un rifugio per dormire. I due legano e lei lo segue di città in città, dopo che Mascagni ha accettato di dirigere la compagnia d’operette Navarra (Mimo Billi).

Wanda (Vera Molnar), la soubrette della compagnia, fa il filo al musicista ma lui ama Lina e la sposa. Perennemente in tournèe, quando arrivano a Cerignola, lei gli comunica che la sua gravidanza è a rischio. Mascagni accetta allora su due piedi il ruolo di direttore della filarmonica della cittadina pugliese. Il piccolo nasce, ma ha un cuoricino che fa i capricci e, dopo tante tribolazioni, muore. Mascagni, che si era speso totalmente nella composizione delle musiche de La cavalleria rusticana, precipita nella depressione più cupa. Ma Lina non demorde ed, all’insaputa del marito, spedisce l’opera alla casa editrice Sonzogno che ha bandito un concorso musicale. E’ il primo passo che porterà Mascagni al trionfo…

 

Melodramma didascalico, inondato di uno stucchevole cattolicesimo di maniera, che ha il merito di far luce sulla vita del grande compositore toscano. La malattia del piccolo Mascagni getta una luce cupa su una pellicola convenzionale e, come in ogni biopic che si rispetti, racconta l’ascesa di un artista incompreso, osteggiato, non solo dai professori del Conservatorio, ma soprattutto dal padre, un uomo arcigno e scorbutico che non ha mai creduto nelle sue doti d’artista e che, di fronte al successo del figlio, sul finale, gli chiede di perdonarlo. A cantare le arie de La Cavalleria rusticana il grande Mario Del Monaco. Da segnalare che Cressoy impersonò anche Giuseppe Verdi nel film omonimo di Matarazzo del 53’.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e musica” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

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