“Mi manda Picone” di Nanni Loy: 40 ma non li dimostra

8 Aprile 2023 | Di Ignazio Senatore
“Mi manda Picone” di Nanni Loy: 40 ma non li dimostra
Senatore giornalista
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Quarant’anni, ma non li dimostra. “Mi manda Picone” fu girato, infatti, nel 1983, da Nanni Loy, alla sua seconda regia “napoletana” dopo “Le quattro giornate di Napoli” (1962). La trama è semplice: Picone, operaio del’Italsider, per protestare per il suo licenziamento, si dà fuoco nella sala del Consiglio Comunale di Napoli ed è trasportato via in autoambulanza. La moglie Luciella (Lina Sastri) cerca, invano, di rintracciarlo in diversi ospedali e poi si rivolge a Salvatore (Giancarlo Giannini), un uomo che vive alla giornata. Ben presto lui scoprirà che Picone non era mai stato assunto all’Italsider e che, celando alla moglie la sua doppia vita, era un esattore della camorra. Un finale esilarante chiude la vicenda. Il film, sceneggiato del regista sardo con il napoletano Elvio Porta, riscosse un ottimo successo di critica e pubblico. Giannini e Sastri, per le loro splendide interpretazioni, furono premiati con il David di Donatello e l’attrice napoletana  si aggiudicò anche il Nastro d’argento. Nel film l’attrice compare in una veste  inedita e, abbandonate le tavole del teatro eduardiano, fu stata spinta da Loy a mettere più in mostra la sua bellezza mediterranea. Intelligentemente, per tutta la durata del film, Loy, (che girerà successivamente a Napoli “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” nel 1983), non mostrerà mai il fantomatico Picone e, confermando la sua vena ironica e graffiante, per i personaggi “minori” s’affida ad attori navigati come Aldo Giuffrè, Carlo Taranto, Carlo Croccolo, Leo Gullotta, Marzio Onorato, Nicola Di Pinto e Armando Marra. A impreziosire la pellicola il brano “Assaje” di Pino Daniele, cantato dalla stessa Sastri. Nonostante qualche scivolone negli stereotipi e nel macchiettismo (la raffigurazione di Salvatore, il classico napoletano sveglio, che vivacchia alla meno peggio, barcamenandosi in un mondo schiavo della malavita), il film mantiene ancora oggi una sua freschezza e, non a caso, è proiettato regolarmente dalle emittenti locali.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 8-4-2023

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