Million dollar baby di Clint Eastwood – USA – 2004 – Durata: 132’

26 Gennaio 2023 | Di Ignazio Senatore

Million dollar baby è ambientato a Los Angeles. Frankie Dunn (Clint Eastwood), scorbutico allenatore di pugili di grandi speranze, trascorre le giornate in una modesta palestra di periferia, al fianco del fido Eddie (Morgan Freeman), ex pugile ed uomo tuttofare. Maggie Fitzgerald (Hilary Swank), tenace, testarda ed ostinata trentunenne, riesce a scardinare le difese di Frankie che, dopo mille rifiuti, decide di allenarla. Lei ha coraggio, volontà e determinazione da vendere, ma Frankie deve sudare per insegnarle i fondamentali della boxe. Maggie vince tutti gli incontri per knockout alla prima ripresa e Frankie, fa fatica a trovarle degli avversari. Non avendo altra scelta, decide di passarla ad una categoria superiore ed, in breve tempo, la sua pupilla giunge a giocarsi il campionato mondiale di categoria con la temibile e feroce Billie (Lucia Rijker).  Se il destino le giocasse un brutto scherzo?

Con questa storia amara, sofferta e commovente, tratto dai racconti Lo sfidante di F.X. Toole, Clint Eastwood firma il suo capolavoro e mette al centro della vicenda, una cameriera con un passato da dimenticare, decisa a scaricare rabbia, delusioni e frustrazioni sul ring. Cocciuta ed ostinata, riesce a sciogliere il cuore di Frankie, un orso che non aveva mai allenato nessuna donna prima di allora. Dopo le prevedibili scintille, i due finiranno per legarsi indissolubilmente; Maggie, alla disperata ricerca di qualcuno che possa prendersi cura di lei; Frankie, senza una donna  e con una figlia che non vede da anni. A fare ancor da collante ai due, il silenzioso e saggio Eddie, al quale Eastwood affida con la sua voce off (forse) le più belle riflessioni sulla boxe. Sin dalle prime battute s’intuisce che al regista interessa più narrare le vicende umane dei protagonisti che mostrare gli incontri di boxe, anche se i primi  match della giovane boxeur sono ripresi con divertente ironia. Venato da uno struggente pessimismo, il regista sul finale punta a strizzare (fin troppo?) i cuori, mostrando Maggie, ridotta (quasi) in fin di vita dalla scorretta ed antisportiva Billie e chiude la vicenda con la “difficile” scelta di Frankie che, venendo incontro alla richiesta della sua pupilla, le  procura la “dolce morte”. Un film che riconcilia con il cinema classico americano dei vecchi tempi, che sarebbe stato praticamente perfetto, se Eastwood avesse tagliuzzato un po’, in fase di montaggio, al vicenda, specie nelle battute finali. Oscar miglior film, regia, miglior attrice (Hilary Swank), miglior attore non protagonista (Morgan Freeman). David di Donatello 2005 miglior film straniero. Nastro d’Argento 2006 miglior film straniero, miglior doppiaggio Adalberto Maria Merli. Voce di Clint Eastwoood).

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

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