Mo’ betters blues di Spike Lee – USA – 1990

28 Ottobre 2023 | Di Ignazio Senatore

Pressato dalla madre, il piccolo Bleek Gilliam deve esercitarsi ore ed ore a studiare la tromba. Divenuto adulto (Denzel Washington) diventa leader di un quintetto, tra i quali spiccano Left Hand Lacey (Giancarlo Esposito) ed il turbolento ed ambizioso sassofonista Shadow (Wesley Snipes).

Il gruppo si esibisce con successo ogni sera in un locale gestito da Moe Flatbush (John Turturro) e dal fratello Josh (Nicholas Turturro), due ebrei taccagni, con un grande senso degli affari, che sfruttano i musicisti che suonano nel loro locale.

Seppur legato ad Indigo Downes (Joie Lee), una dolce maestrina, Bleek ha una bollente relazione con Clarke (Cynda Williams), una donna decisa e molto sensuale , dotata di una voce graffiante e vellutata.

Il locale dove la band suona fa sempre il pienone ed, invano, Shadow e gli altri musicisti premono su Giant (Spike Lee), il loro manager, divorato dal vizio di scommettere grandi somme sui più svariati avvenimenti sportivi, affinché i fratelli Flatbush, paghino adeguamente le loro prestazioni.

Moe e Josh fanno però orecchie da mercanti e Giant, non avendo pagato i debiti di gioco, è pestato a sangue da due loschi malavitosi. Bleek accorre in suo aiuto, riceve lo stesso trattamento e si ritrova con le labbra spaccate e con l’impossibilità di poter suonare. Shadow diviene il leader del gruppo e punta su Clarke come voce solista. Bleek si lecca le ferite, sposa Indigo e…

Il graffiante e ruvido Spike Lee (Fa’ la cosa giusta, Jungle fever.Malcom X e nel ‘94 di Crookyn su un musicista jazz) non tradisce il suo pubblico e compone, come al solito, una pellicola (quasi) tutta “all black”, infarcita da dialoghi vivaci, coloriti e ricco di espressioni gergali.

La vicenda ruota intorno a Bleek, un ragazzone che, pur dividendosi tra due donne, è divorato solo dalla passione per la musica.

Cocciuto e testardo, nonostante le continue tensioni che si scatenano all’interno della band, riuscirà a tenerla unita.

Un taglio in fase di montaggio avrebbe reso la pellicola ancora più fruibile ed evitato alcuni momenti di stanca, ma la vicenda è costruita con sagacia e gran senso del ritmo e le esibizioni musicali di Bleek e della sua band sono delle vere e proprie perle.

Denzel Washington, al primo ruolo come protagonista, misurato ed impeccabile come sempre, riesce a dare al suo personaggio, sfrontato, dolce ed accattivante il giusto tocco.

Curiosità: Spike Lee voleva intitolare il film “A love supreme”, ma dovette far dietrofront per l’opposizione della vedova di John Coltrane, autore del mitico brano. “Mo’ better blues” è traducibile con un ”più meglio blues” che è la valutazione che Bleek dà di se stesso a letto.

Nella colonna sonora spiccano Lonely woman di Ornette Coleman, Goodbye pork pie hot di Charles Mingus, A love supreme di John Coltrane. Da non perdere.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e musica” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

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