Pietro, soprannominato Mondocane (Dennis Protopapa) e Christian, detto Pisciasotto (Giuliano Soprano), due ragazzi impavidi e svegli, sognano di entrare a far parte de “le Formiche”, un gruppo di bambini criminali che spadroneggiano sul territorio, guidati dal terribile Testacalda (Alessandro Borghi). Teatro delle loro scorribande Taranto, città fantasma, divisa per zone, nella quale la polizia prova (invano?) ad acciuffare gli indomiti componenti della banda.
Alessandro Celli, all’esordio, sceglie ambientazioni prevalentemente notturne per narrare, con taglio realistico, il percorso di formazione di due orfani, inseparabili, che dovranno fare i conti con une realtà disperata che non regala niente a nessuno. Il regista prova a ridisegnare il genere, ma immergendo la vicenda in un’atmosfera distopica, post-apocalittica, raffredda la narrazione. Nel cast un’intensa Ludovica Nasti e un magistrale Borghi. Da segnalare la fotografia di Giuseppe Maio e la scenografia di Fabrizio D’Arpino.
Recensione pubblicata su Segnocinema- N.237- Settembre-ottobre 2022
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