Mortacci di Sergio Citti – Italia – 1988 – Durata 108’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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In un cimitero, i morti, prima di andare nell’Aldilà, continuano a vivere in un limbo fino a che non ci sia più nessuno che li ricordi. Di notte, escono dalle tombe e raccontano le loro storie.

Tra queste spicca quella di Archibald, un inglese raffinato. che ricorda la sua singolare vicenda. Per un fatale errore la sua salma era stata trasportata in Italia e scambiata con quella del padre di Torquato (Alvaro Vitali).

Per tacitare lo scandalo, al tempo, l’impresario (Aldo Giuffré) dell’agenzia di pompe funebri, aveva sborsato a Torquato cinque milioni. Quest’ultimo, anni dopo, si reca al cimitero con la madre e scopre che Domenico (Vittorio Gassman), il custode del cimitero, sta consegnando a due giovani inglesi le ossa del defunto che occupava il loculo del padre.

Torquato allora, fingendo di essere sorpreso, minaccia lo scandalo perché, a suo dire, per anni ha portato i fiori su quella tomba, convinto che custodisse le spoglie del padre. Cogliendo la palla al balzo, Torquato approfitta nuovamente della situazione e riesce a spillare altri cinque milioni dai figli del defunto inglese.

Film grottesco, venato da sottile humour nero, che vede sfilare, una dopo l’altra, le vicende di chi è trapassato a miglior vita. In questo film corale, interpretato da un cast stellare (Gassman, Rubini, Melato, Malcolm McDowell), la storia che vede protagonista Vitali è tra le più ciniche e amare. Torquato, infatti, specula ben due sulla morte del padre ed intasca un assegno dall’impresario di pompe funebri e poi dai figli dell’inglese.

Per l’intervista ad Alvaro Vitali e le schede dei suoi film, si rimanda al volume “Non solo Pierino” di Alvaro Vitali e Ignazio Senatore , Falsopiano Editore  (2020).