Much loved di Nabil Ayouch – Francia, Marocco – 2015

3 Ottobre 2023 | Di Ignazio Senatore

Marrakech. Noha (Loubna Abidar), Randa (Asmaa Lazrak), Soukaina (Halima Karaouane) sono delle giovani donne che, in un nightclub gestito da un’avida  maitresse, eccitano dapprima i danarosi clienti europei e sauditi con dei balli voluttuosi e poi, prostituendosi, soddisfano le loro perversioni più recondite.

Le tre ragazze vivono insieme in un modesto appartamento e insieme trascorrono le giornate a truccarsi, a vedere la televisione e a fantasticare sul futuro. A scorazzarle in lungo e largo e da un festino all’altro è Said (Abdellah Didane), l’autista factotum.

Tra i personaggi che incontrano lungo il cammino, un trans che si fa chiamare Cherie, e un bambino di strada che, per quattro spiccioli, si prostituisce con degli europei pervertiti.

A loro tre si aggrega Hilma (Sara Elhamdi Elalaoui), una giovane ragazzina campagnola e tutte insieme, dopo alcune vicissitudine, si trasferiscono ad Agadir dove…

Il regista franco marocchino dirige questa pellicola vietata in patria per il linguaggio fin troppo crudo e spinto e per alcune scene osé, e mette in campo delle donne libere che scelgono la via della prostituzione per affrancarsi da una vita fatta di miseria e povertà.

Disposte a tutto, pur di raggranellare soldi, in una scena simbolo, si tuffano in una piscina per impossessarsi di un gioiello che un ricco saudito, per divertirsi, ha lanciato in acqua.

Vittime di poliziotti sadici e violenti e di clienti senza scrupoli, soffocano la loro rabbia, certe che nessuno le difenderà e si schiererà dalla loro parte.

Spregiudicate e sfrontate, non disdegnano di sbronzarsi, sniffare cocaina e avere, come Randa, delle esperienze lesbo. Dietro la facciata di allegria e vitalità emergono storie più dolorose;

Noha è madre di un bambino che ha affidato alla madre, una donna che, una volta scoperto come si guadagna da vivere, le comunica che non vuole più vederla;  Soukaina è pestata da un cliente dopo avergli rinfacciato che è omosessuale; Randa sogna di volare in Spagna e riabbracciare il padre che non vede da anni e Hilma, la più ingenua di tutte, abortirà spontaneamente.

Un plauso a Ayouch per aver mostrato e affrontato, per la prima volta sullo schermo, le vicende di alcune prostitute marocchine, (argomento tabù non solo in Patria) ma il sospetto è quello che abbia voluto puntare fin troppo allo scandalo e portato fino all’estremo le storie di quattro prostitute che, per quanto agguerrite e, nel complesso, libere e felici, in barba al titolo, non sono amate da nessuno e non si nutrono di relazioni affettive significative.

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