Napoli e la Campania con i suoi attoie e autori fanno poker tra cinema e tv. Infatti, se su Rai Uno va in onda la terza serie de “I bastardi di Pizzofalcone, dall’omonimo romanzo di Maurizio De Giovanni, tra i film attualmente in programmazione sul territorio nazionale, ben tre sono firmati da registi napoletani.
Il posto d’onore spetta, naturalmente, a “Qui rido io” di Mario Martone, film che sin da quando è stato presentato in concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è stabilmente nella top ten dei maggiori incassi, per una cifra complessiva che supera un milione duecento mila euro. Come è noto, il film ruota intorno alla figura di Eduardo Scarpetta (Toni Servillo), autore di commedie irresistibili come “Il medico dei pazzi” e “Miseria e nobiltà”. Al di là della perfetta ambientazione, dei magnifici costumi e di un cast di attori in gran spolvero, (tra questi Maria Nazionale, Roberto De Francesco, Cristiana Dell’Anna, Gianfelice Imparato, Lino Musella, Iaia Forte, Antonia Truppo ed Eduardo Scarpetta ), il pregio del film è nella scelta del regista di mostrarci la vicenda attraverso gli occhi del tenero Alessandro Manna, impareggiabile nel ruolo di Eduardo De Filippo bambino.
Campione d’incasso dello scorso weekend è però “Con tutto il cuore”, ennesima pellicola da record di Vincenzo Salemme, alla dodicesima regia. Nel film l’attore e regista bacolese è Ottavio Camaldoli, professore di latino e greco che, dopo essere stato sottoposto a trapianto di cuore, da persona ingenua, brava e generosa, si trasforma in una sorta di cinico malfattore. Ad affiancarlo Cristina Donadio, in un inedito ruolo comico, Serena Autieri e Maurizio Casagrande.
La terza pellicola, “Il materiale emotivo”, seppure diretta dal romano Sergio Castellitto, é tratto da un soggetto “Il drago a forma di nuvola” di Ettore Scola, l’indimenticato regista irpino venuto a mancare nel gennaio del 2016, Protagonista della vicenda è lo stesso Castellitto, nei panni di Vincenzo, un uomo che vive sepolto nella sua libreria parigina con la figlia Albertine (Matilda De Angelis), costretta su una sedia a rotelle a seguito di un tragico incidente. L’arrivo dell’esuberante e vulcanica Yolande (Berènice Bejo) aiuterà entrambi a prendere contatto con il loro “materiale” emotivo. Nel cast un inedito Clementino, nei panni di un cameriere che porta ogni tanto un caffè a Vincenzo e, nostalgicamente, gli racconta quanto gli manca Napoli e il mare e che, per l’occasione, dovendo pronunciare anche delle battute in francese, è stato affiancato da una coach transalpina.
A confermare la costante presenza napoletana nelle sale, basti ricordare che fino a qualche settimana fa erano in programmazione anche “Il silenzio grande” di Alessandro Gassman, con Massimiliano Gallo e Marina Confalone, tratto dall’omonima piece teatrale di Maurizio De Giovanni e “Napoli Eden” di Bruno Colella, docu-film sull’arte sostenibile dell’imprenditrice Annalaura di Luggo.
Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 13-10-2021
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