Nastri d’argento. Nuova sfida tra Sorrentino e Martone

4 Giugno 2022 | Di Ignazio Senatore
Nastri d’argento. Nuova sfida tra Sorrentino e Martone
Senatore giornalista
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Sorrentino vs Martone. Sembra ormai un duello infinito quella tra i due talentuosi registi napoletani che, dopo i David di Donatello, si sfideranno  nuovamente per aggiudicarsi, tra l’altro, i Nastri d’argento come miglior film e miglior regia. In verità Sorrentino con “E’ stata la mano di Dio” ha ottenuto ben dodici candidature. Martone, invece, gareggia con due film:“Qui rido io” (in lizza nella categoria commedia sulla figura di Eduardo Scarpetta) e il recentissimo “Nostalgia”, da qualche giorno nelle sale dopo il successo ottenuto all’ultimo Festival di Cannes. Terzo incomodo “Ariferma” dell’ischitano Leonardo Di Costanzo, che ha collezionato ben dieci candidature. In gara per il premio come miglior attrice protagonista ancora una volta Teresa Saponanelo, già vincitrice di un David per “E’stata la mano di Dio” e come migliore attore protagonista Toni Servillo, Silvio Orlando, Massimiliano Gallo. In lizza come miglior attrice non protagonista Marina Confalone per “Il silenzio grande”, (incredibilmente ignorata ai David), Anna Ferraioli Ravel, la giovane Titina D Filippo de “I fratelli De Filippo” di Sergio Rubini, e Luisa Ranieri, la zia “matta” di Fabietto” del film di Sorrentino. Come attori non protagonisti si sfideranno Mario Autore e Domenico Pinelli, i giovanissimi interpreti de “I fratelli De Filippo” di Sergio Rubini e Francesco Di Leva. Per la commedia, invece, in corsa Salvatore Esposito per “La cena perfetta” di Davide Minnella e Gianfelice Imparato. Scelte inappuntabili quelle effettuate dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici ma, nel complesso, poco originali e coraggiose. A ben vedere, infatti, tranne qualche eccezione  ricalcano nel complesso quelle dei David di Donatello. A spadroneggiare, infatti, il film di Paolo Sorrentino, trainato dalla corazzata Netflix, e le opere targate Rai Cinema. Candidature di cartello, che non premiamo il cinema indipendente o le produzioni minori, né tantomeno quei registi e sceneggiatori che, in un periodo di grossa crisi del cinema, provano a svecchiare l’italico panorama cinematografico.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 4-6-2022

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