Non dico altro di Nicole Holofcener – USA – 2014 – Durata 93’

2 Settembre 2024 | Di Ignazio Senatore
Non dico altro di Nicole Holofcener – USA – 2014 – Durata 93’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Los Angeles. Eva (Julia Louis-Dreyfus ), massaggiatrice, è divorziata da dieci anni ed ha una figlia che sta per partire per il college.

A una festa conosce Albert (James Gandolfini), un omaccione che lavora in una videoteca, divorziato da quattro anni e padre di Tess, una diciottenne snob e sofisticata.

Quella stessa sera Eva incontra anche Marianne (Catherine Keener), poetessa, divorziata, che diviene una sua cliente fissa.

Le due donne fanno amicizia, chiacchierano del più e del meno e Marianne le confida che il suo ex non solo era un vero disastro, ma lo descrive, con dovizia di particolari, come un perdente e un inguaribile pasticcione.

Albert si prende cura di Eva ed è dolce, affettuoso e spiritoso. I due escono insieme, si piacciono, ridono e scherzano insieme. Indizio dopo indizio, però Eva comprende che Albert era l’ex di Marianne.

Influenzato dai commenti negativi che l’amica continua a snocciolare sul conto dell’odiato marito, Eva inizia a metterlo in difficoltà, a stuzzicarlo per certe sue abitudini e a prenderlo in giro.

Quando Albert intuisce che Eva, emula di Marianne, sta per assume nei suoi confronti lo stesso atteggiamento di sufficienza e di intolleranza dell’ex moglie, la pianta in asso…

Deliziosa commedia agro-dolce che, con garbo, sottolinea come una persona, più che basarsi sulle proprie sensazioni ed emozioni, si lascia influenzare da commenti negativi, spesso errati e fuorvianti di qualcun altro.

Con piccoli tocchi, la regista, mette in campo Eva, una donna che, dopo il fallimento del primo matrimonio, ha perso la propria sicurezza e si fida dei giudizi impietosi e velenosi di Marianne, affermata poetessa e più colta di lei.

Il tono è ironico e leggero, non mancano le battute salaci e le situazioni divertenti, ma Holofcener punta soprattutto sui dialoghi freschi e chiude con il classico happy end.

A fare da contorno ai tre mattatori Sarah, l’amica psicoanalista di Eva e la fragile Clohe, amica di Ellen, alla disperata ricerca di affetto e protezione. Per tutto il film Marianne non declama nessuno dei versi che ha composto e la sua professione di poetessa è solo proclamata.

 

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