Notte di nozze (The weedding night) di King Vidor – USA – 1935 – Durata 84’ – B/N

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Lo scrittore Tony Barrett (Gary Cooper) ama scolare whisky e fare la bella vita con la moglie Dora (Helen Vinson). Divorato dai debiti, si trasferisce nel Connetticut nella casa di campagna, ereditata dai genitori. Un gruppo di polacchi, capitanati dall’anziano Jan Novak (Sig Ruman), vogliono comprare il terreno che circonda la sua casa e Tony, a corto di quattrini, accetta senza fiatare. Dora non regge quell’atmosfera fin troppo serena e tranquilla e ritorna in città. Tony attratto, invece, da quella vita semplice, spesa tra mucche da mungere, legna da spaccare e campi da arare, decide di restare, anche perché è attratto da Manya (Anna Sten), figlia di Jan e promessa sposa di Frederick (Ralph Bellamy). Tony inizia a scrivere pagine su pagine e Manya gironzola sempre più in casa sua. Frederick è geloso e Jan, temendo che possa far marcia indietro, costringe la figlia a sposarlo. Intanto Dora è ritornato da Tony che, si presenta al matrimonio di Manya e…

Vidor (Il mago di Oz, Duello al sole, Guerra e pace, Per amore e per denaro…), uno dei maestri della vecchia guardia del cinema americano, affronta, con garbo, l’abusato tema dello scrittore in piena crisi creativa e lo declina, scegliendo, nella prima parte, i toni della commedia, sul finale quello del melodramma. Il regista americano lascia che il protagonista, non appena metta piede in campagna, disintossicato dall’alcol e senza la presenza della fatua e viziata mogliettina, magicamente, ritrovi se stesso e riscopra la voglia di scrivere. La scintilla che scatta tra lui e la tenera Manya è però troppo flebile per scaldare il cuore dello spettatore e il finale tragico contrasta eccessivamente con il tono sentimentale del film. Vidor però se la cava con mestiere e strappa (quasi) la sufficienza.