Rosalba (Licia Maglietta), il marito Mimmo (Antonio Catania) e i due figli, hanno aderito a un viaggio organizzato che fa tappa a Paestum. La comitiva fa una sosta in un autogrill, ma il pullman riparte senza Rosalba.
Delusa perché né il marito, né i figli, hanno notato la sua assenza, decide di tornare a casa, a Pescara, in autostop. Lungo il viaggio, però, cambia idea e fa tappa a Venezia, città che ha sempre desiderato visitare.
Giunta nella città lagunare, cerca un ristorante e s’imbatte in Fernando (Bruno Ganz), un singolare cameriere che adora Ludovico Ariosto e si esprime con un linguaggio aulico e forbito d’altri tempi.
Dopo aver dormito una notte in albergo, Rosalba è a corto di quattrini e Fernando, da vero gentleman, si offre di ospitarla a casa sua. Rosalba si sente finalmente libera da lacci e catene e, ogni qual volta telefona al marito, è travolta da urla e rimproveri.
Dopo aver perso per un soffio il treno che la riportava a casa, gironzolando per Venezia, legge l’annuncio di Fermo (Felice Andreasi), un fioraio anarchico dal caratterino un po’ particolare, che cerca un’aiutante.
Mimmo, che tradisce Rosalba da anni con Ketty (Vitalba Andrea), la prosperosa vicina di casa, assolda come detective Costantino (Giuseppe Battiston), un idraulico con la passione dei libri gialli, a cui affida il compito di riportare Rosalba a casa.
Costantino ce la mette tutta e, dopo aver tappezzato la città con la foto di Rosalba, una sera s’infila nel palazzo dove lei abita con Fernando, spacciandosi per un cliente di Grazia (Marina Massironi), una massaggiatrice dirimpettaia e amica di Rosalba….
Con questa commedia garbata, dal passo fiabesco, Soldini (L’aria serena dell’Ovest, Un’anima divisa in due, Le arobate, Brucio nel vento, Agata e la tempesta, Il comandante e la cicogna…) sbancò al botteghino in Italia, e all’estero e raccolse decine di premi.
Il regista milanese, con tocco leggero, mescola il road-movie e il sentimentale e narra la graduale presa di coscienza di una casalinga che scopre, come d’incanto, che il marito e i figli possono vivere tranquillamente senza di lei.
Un film agrodolce che ricorda come ognuno di noi può dare una svolta alla propria vita, se pesca dentro di sé sogni e aspirazioni lasciate cadere dell’oblio.
Rosalba, infatti, finalmente libera dalle quotidiane occupazioni domestiche, riscopre l’antico amore per le piante e i fiori e, come faceva da bambina, riprende a suonare la fisarmonica, al punto che accompagna Fernando nelle balere che, grazie a lei, rispolvererà le proprie doti canore.
La Maglietta è uno splendore e dà un magnifico tocco di spontaneità e innocenza al suo personaggio. A farle da cornice i travolgenti Ganz, Battiston, Massironi e Andreasi, tutti in gran spolvero.
Breve apparizione canora di Don Backy. Nove David (miglior film, regia, attore protagonista (Ganz), attrice protagonista (Maglietta), attore non protagonista (Battiston), attrice non protagonista (Massironi), sceneggiatura, fonico (Argentieri), direttore della fotografia (Bigazzi) e cinque Nastri d’argento (miglior film, attrice protagonista, attori non protagonisti (Massironi, Andreasi), sceneggiatura (Doriana Leondeff, Soldini).
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