Paolo Sorrentino: Che emozione rigirare a casa

9 Luglio 2020 | Di Ignazio Senatore
Paolo Sorrentino: Che emozione rigirare a casa
Senatore giornalista
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 “Sono emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, vent’anni esatti dopo il mio primo film. “È stata la mano di Dio” è, per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso.” Queste le prime anticipazioni del premio Oscar Paolo Sorrentino sul suo nuovo film partenopeo.“Sono felice di condividere questa avventura col produttore Lorenzo Mieli, la sua The Apartment e Netflix. La sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber  di Netflix, sul significato di questo film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa.”

Il titolo del film rimanda, inevitabilmente, a “la mano de Dios” di maradoniana memoria. E’ noto, infatti, come il regista partenopeo, sin da giovane, fosse un grande tifoso del Napoli e che avesse già voluto omaggiare nel suo film “Youth”il fuoriclasse argentino, ricorrendo ad un sosia.  Non si conosce la trama del film, ma si sussurra che dovrebbe essere autobiografico e incentrata  sull’adolescenza del regista vissuta nel quartiere Arenella. Sembrerebbe, inoltre, che grande spazio verrebbe dato alla sua amicizia con un regista che lo ha aiutato molto e il cui identikit potrebbe essere quello di Antonio Capuano con il quale Sorrentino ha mosso i primi passi come co-sceneggiatore di “Polvere di stelle”.

La composizione del cast è ancora top secret, ma è certo che Sorrentino stia cercando un adolescente di diciassette-diciotto anni. Le riprese del film dovrebbero cominciare il prossimo anno, dopo che il regista avrà concluso i ciak di “Mob Girl” il suo secondo film hollywoodiano con Jennifer Lawrence protagonista, adattamento del libro di Teresa Carpenter “Mob Girl: A Woman’s Life in the Underworld”, vincitrice del Premio Pulitzer che racconta la vera storia di Arlyne Brickman, mafiosa poi collaboratrice della polizia di New York e una testimone chiave nel caso contro la famiglia mafiosa Colombo nel 1986.

Una scelta quella di tornare a girare a Napoli confermata recentemente dallo stesso Sorrentino in un’altra intervista andata in onda nel programma “Vite”: “Il prossimo obiettivo potrebbe essere raccontare Napoli. Per molti anni, quando sono venuto a Roma, il rapporto con Napoli era di disinteresse. Negli ultimi tempi invece, mi è venuta una gran voglia di tornarci e di andare a rivederla. Penso che alla fine si faccia proprio un cerchio nella vita, un giro: si parte da un posto e ci si può tornare, si vuole tornare. Perché non ci si libera per nessun motivo al mondo dall’origine, dalle radici”. E nella stessa intervista il regista napoletano aveva annunciato di tornare  a (a occuparsi di) Napoli e che voleva abbandonare tematiche tipiche della sua poetica per tornare a qualcosa di più intimo e personale.: “Ho sempre fatto film che non mi riguardavano direttamente e i piacerebbe invece iniziare a farne alcuni che riguardano me da vicino.”

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno 9-7-2020

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