Passione critica di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pistagnesi – Italia -2023

9 Settembre 2023 | Di Ignazio Senatore
Passione critica di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pistagnesi – Italia -2023
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Ha un grande valore storico – culturale il doc Passione critica, per la regia di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pistagnesi, nato da un’idea di Cristiana Paternò, presidente del  Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). 

Un doc che ripercorre, in maniera appassionata le tappe del glorioso sindacato, fondato il 14 maggio 1971 da nove critici, Argentieri, Morandini, Torri e altri. Una scissione necessaria, consumata in quegli anni, che ha segnato una sostanziale differenza, ideologica  e culturale, con la critica di tipo giornalistico.

Gli autori mescolano dei suggestivi materiali di repertorio, quasi tutti in bianco e nero, con le interviste ad alcuni critici che hanno legato il proprio nome al sindacato. Sfilano sullo schermo Cristiana Paternò Pedro Armocida, Adriano Aprà, Piero Spila, Piera Detessis, Adriano De Grandis, Paolo Mereghetti, Fabio Ferzetti, Silvana Silvestri. Claudio Sstrieri, Alberto Anile e Anton Giulio Mancino.

Dopo aver ricordato i presidenti che si sono succeduti negli anni (Giovanni Grazzini, Lino Miccichè, Paolo D’Agostini, Alberto Farassino, Bruno Torri e Franco Montini),  non poteva mancare un riferimento alla “Settimana della Critica”, fiore all’occhiello del SNCCI, nata nell’ 84’, durante la presidenza Micciché, che si svolge durante la Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia,, kermesse dedicata alle opere prime, diretta negli anni, tra gli altri, da Francesco Di Pace, Giona A. Nazzaro e  Beatrice Fiorentino.

Dopo aver accennato alla nascita nell’86’ della Rivista Cinecritica, il doc, mai nostalgico e celebrativo, mostra le interviste a diversi registi che raccontano i loro rapporti con chi, vestendo i panni del critico, (dal greco “crino”, giudicare) è chiamato a formulare un giudizio sulla loro opera.

In maniera schietta, Montaldo dichiara che dopo le stroncature di Tiro al piccione,  suo film d’esordio, i suoi rapporti con la critica sono compromessi. Più concilianti, invece, Ettore Scola, Bernardo Bertolucci, Luigi Comencini,  Paolo Taviani, Marco Bellocchio, Paolo Virzì, Antonietta De Lillo, Sergio Corbucci e Daniele Vicari.

Più battagliera Wilma Labate, mentre Gabriele Muccino sottolinea, il livore di chi spesso, più che giudicare un suo film, lo  attacca personalmente.

Riconoscente verso i critici, infine, Liliana Cavani. Grazie alle recensioni  favorevoli Francesco, il suo film tv, fu invitato a Venezia e il suo magnifico e “scandaloso”  Il portiere di notte, difeso a spada tratta.

Immancabili le riflessioni  sul come sia cambiato nel tempo la figura del critico; da quello militante degli anni Settanta, che giudicava un film soprattutto per l’adesione del regista a una certa ideologia o a un credo politico, a quella attuale che, con la creazione di innumerevoli siti online, ha, in qualche modo, svilito e ridimensionato il ruolo.

Ma qual è il compito del critico? Il loro giudizio, negativo o positivo, influenza davvero come un tempo il gusto del pubblico?

I più sottolineano che dovrebbe fungere da ponte tra il regista e il pubblico e informare il lettore  e  guidarlo nel mare magnum delle produzioni cinematografiche. E se il doc inizia in maniera sarcastica con la  sulfurea affermazione di Carmelo Bene: “Se chiedi a una bambino, nessuno ti dice: da grande voglio fare il critico cinematografico” Carlo Vanzina, è ancora più tranchant e  alla domanda dei suoi rapporti con i critici, senza esitazione, risponde: “Non me li caco”.

Articolo pubblicato su www.cineacriticaweb.it – 8-8-2023

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