C’è proprio bisogno, in tempi duri come questi, di storie eroiche e muscolose? Pare proprio di si. Non a caso, il cinema si sta nutrendo sempre più di vicende che vedono i classici vicini della porta accanto che, senza arrendersi, con tenacia e forza di volontà, ribaltano un destino a loro ostile. Il film narra, infatti, la vera (?) storia di Sam Bloom (Naomi Watts), abile surfista che, mentre era in vacanza in Thailandia con marito e tre pargoletti, a causa della rottura improvvisa di una ringhiera, rimane immobilizzata dalla vita in giù. Riabbraccerà la vita, diventando una campionessa mondiale di kajak. Girato prevalentemente nella casa dei Bloom, il film, noioso e piatto come una sogliola, procede con una lentezza esasperante e, per gran parte della vicenda, si assiste alla rassegnata disperazione della protagonista inchiodata a letto o su una sedia a rotelle. A ridarle il sorriso un uccello di color nero, soprannominato Pinguino. Tratto dal libro Penguin Bloom – L’uccellino che salvò la nostra famiglia, scritto da Bradley Trevor Greive e Cameron Bloom.
Recensione pubblicata su Segnocinema N. 231 – settembre- ottobre 2021
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