Pensieri pericolosi (Dangerous minds) di John N. Smith – USA – 1995 – Durata 100’

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Pensieri pericolosi (Dangerous minds) di John N. Smith – USA – 1995 – Durata 100’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Dopo essere stata picchiata dal marito ed aver perso il bambino Louanne Johnson (Michelle Pfeiffer) ex marine, divorzia ed ottiene l’incarico di insegnamento in un liceo di Palo Alto. La classe che le è affidata è composta per lo più da giovani teppistelli sudamericani, neri e meticci. L’impatto con loro è particolarmente duro ma Louanne ben presto riesce a conquistarli insegnandoli qualche mossa di karate ed utilizzando come libro di testo delle canzoni di Bob Dylan. In classe lega con Raul (Renoly Santiago) con Callie (Bruklin Harris) ma deve superare le resistenze di Emilio Ramirez (Wade Dominguez) uno studente ribelle che non si lascia abbindolare dai suoi smaglianti sorrisi. Per spingerli a studiare Louanne allestisce una gara tra gli allievi promettendo al vincitore una cena nel ristorante più “in” della città. Raul viene pizzicato dalla polizia, Carrie rimane incinta ed Emilio è ammazzato da una banda di spacciatori. Louanne è con il morale sotto i tacchi e vuole abbandonare la scuola ma gli allievi la convincono a rimanere con loro anche l’anno successivo.

Pellicola che, senza un minimo di originalità, da fondo a tutti i luoghi comuni che hanno caratterizzato la rappresentazione della scuola sullo schermo; un’insegnante giovane, ingenua ed alle prime armi, un preside (Courtney B. Vance) rigido ed inflessibile, un professore Hal Griffith (George Dzundza) umano e comprensivo ed una banda di bulli violenti ed indisciplinati ma dal cuore tenero. Come da copione, gli alunni sbandati ed allergici allo studio si trasformano in dolci agnellini e s’immergono, magicamente, nella lettura di un poeta oscuro e complesso come Thomas Dylan. Più che per l’intreccio inesistente ed i dialoghi carenti colpisce la scelta del regista di affidare il ruolo della protagonista all’eterea ed elegante Michelle Pfeiffer che finisce ben presto per essere terribilmente fuori posto nel ruolo di un insegnante che si prende cura di messicani in miseria e di neri che vivono in quartieri poveri e malfamati. Le soluzioni che la coriacea insegnante adotta per legare a se gli studenti sono, a dir poco discutibili ed il povero Raul per andare a cena con lei nel ristorante di lusso, non avendo nulla da indossare, è costretto a spendere per un giubbotto duecento dollari, ad indebitarsi e poi mettersi nei pasticci. Il regista ci risparmia però una prevedibile love story tra la sofisticata insegnante ed Emilio, il bel tenebroso della scuola ed ha il pregio di aver scelto un’ottima colonna sonora curata da Wendy & Lisa ed un brano rap Gangstàs Paradise, interpretato da Coolio e schizzata ai primi posti delle classifiche di tutto il mondo. Tratto da una vicenda vera, ispirato al romanzo autobiografico My posse don’t do their homework di LouAnne Johnson.

 

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