Per sempre di Alessandro di Robilant – Italia – 2003 – Durata 100′

Tratto da un soggetto di Maurizio Costanzo, in bilico tra dramma sentimentale e ghost story, narra di Giovanni (Giancarlo Giannini), avvocato penalista di successo, che s’innamora a prima vista di Sara (Francesca Neri), una professionista affascinante e spregiudicate, che si diverte a tessere storie fugaci e poco impegnative.

Travolto dalla passione, Giovanni comunica alla moglie che ha intenzione di separarsi e andare a vivere con Sara.

Ma lei, per paura di intraprendere una relazione stabile, scompare nel nulla.  Giovanni, dopo aver provato, invano, a mettersi in contatto con lei, piomba in un grave stato depressivo e si spegne giorno dopo giorno fino a perdere ogni interesse per la vita.

Ricoverato in una clinica specialistica, dove è preso in cura dal dottor Doddoli (Emilio Solfrizzi), divorato dalla tristezza e dalla melanconia, Giovanni si lascia morire.

Solo allora lo psichiatra si mette in contatto con Sara, l’informa della sua scomparsa e, nel descriverle il male che attanagliava Giovanni, le dice: “E un “graffio dell’anima, una specie di lesione che abbassa le difese affettive e fa si che possiamo essere attaccati da malanni psicosomatici dei quali si può anche morire.” 

Lei vacilla, va in crisi e, dopo aver abbandonato il proprio lavoro, si rintana in casa, certa che tra quelle quattro mura può sentire la presenza di Giovanni. Sul finale, per ricongiunsi a lui, “per sempre”, si lascia affogare nella vasca da bagno.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni.