Phone di Byeong-ki Ahn – Corea Sud – 2003 – Durata 102’ – V.M 14

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Phone di Byeong-ki Ahn – Corea Sud – 2003 – Durata 102’ – V.M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Dopo aver messo a punto un’inchiesta sulla pedoflia la giornalista Ji-won (Ji-won Ha) fa arrestare un molestatore ed inizia a ricevere delle minacce telefoniche di morte. Ji-won cambia numero di telefono ma il persecutore si rifà nuovamente vivo e chiunque risponde al telefonino impazzisce. Si scopre che quel numero di telefono era appartenuto ad una giovane liceale scomparsa misteriosamente. La trama si ingarbuglia, diventa macchinosa e cerebrale e si chiude in un prevedibile finale.

Il film è molto luminoso e le luci al neon e gli ambienti di un color bianco accecante fanno da contro-altare ad una storia che rimanda alle tenebre che si agitano nella mente della protagonista. Il regista fa spudoratamente ricorso a tutti i trucchi del genere (ascensori che si bloccano all’improvviso, musiche e rumori sinistri che squarciano il silenzio all’improvviso, occhi perennemente sbarrati della protagonista). La parte più toccante del film è quando compare sulla scena la piccola Young You (Eun Seo-woo) che impazzisce dopo aver imprudentemente risposto al telefonino di Ji-won. I suoi comportamenti sono strani e lei sembra mostrarsi molto seduttiva nei confronti del papà, al punto che i genitori, smarriti, l’accompagnano in visita da una psichiatra che dopo averla visitata commenta il disegno sulla famiglia che la bambina ha appena fatto:“Ha un insolito, intenso desiderio di stare con il padre. Vedete questa nel disegno è lei ed i capelli lunghi la raffigurano come un adulta che pensa in modo sensuale al padre. Di conseguenza è molto gelosa dell’intimità che c’è tra lei e suo marito perché non vorrebbe mai separarsi dal padre. Stia tranquilla a quella età è normale, è una fase temporanea. Si a livello mentale che fisico avete una bambina assolutamente sana. E’ una bambina molto intelligente.” La bambina continua a guardare con sguardo perverso il padre ma in una scena successiva si lascia precipitare nel vuoto. Da segnalare che tra gli indagati di abusi sessuali sui minori Ji-won aveva scoperto che c’era anche uno psichiatra.

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