Poeti dall’inferno di Agnieszka Holland – Francia, G.B, Belgio – 1995 – Durata 111’

29 Marzo 2024 | Di Ignazio Senatore
Poeti dall’inferno  di Agnieszka Holland  – Francia, G.B, Belgio – 1995 – Durata 111’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Anno 1871. Colpito dall’originalità e dalla potenza dei suoi versi, il noto poeta Paul Verlaine (David Thewlis), sposato con Mathile ((Romane Bohringer), in dolce attesa, invita a casa sua a Parigi Jean-Arthur Rimbaud (Leonardo Di Caprio).

Verlaine lo invita a partecipare ad un incontro con altri poeti e scrittori, ma Rimbaud, ribelle ed anticonformista, li ridicolizza e li prende in giro per i loro versi ampollosi, privi di fantasia.

Sempre più attratto da quel giovane scapestrato, Verlaine trascura la moglie e diviene l’amante del giovane poeta.

I due sono inseparabili ma, a condurre le danze, è il volitivo, esuberante e dispotico Rimbaud che, intuito il carattere debole e passivo di Verlaine, lo guida, imponendogli i propri gusti e la personale filosofia di vita.

Verlaine segue l’amato a Londra, come un cagnolino, ma, dopo l’ennesimo litigio, gli spara ad una mano. Accusato di essere omosessuale, è condannato a due anni di reclusione.

I due si ritrovano anni dopo, ma Rimbaud gli comunica che non ha più intenzione di scrivere. Trasferitosi in Germania, Rimbaud realizza il suo sogno di gestire uno scalo commerciale in Africa. Verlaine non lo segue e….

Agnieszka Holland (Un prete da uccidere, Olivier Olivier, Il giardino segreto, Il terzo miracolo, Io e Beethoven, Burning rush…) nel narrare la tormentata relazione tra i due poeti, descrive Rimbaud come un giovane poeta talentuoso, capriccioso e volubile che tiene in scacco il debole e insicuro Verlaine.

Holland forza un po’ la mano nel caricare i due protagonisti che, in più di un’occasione, sembrano fin troppo infantili, isterici e dispettosi.

La regista lascia fuori campo le loro poesie, ma l’ambientazione è perfetta ed apre e chiude con Isabelle Rimbaud, sorella del poeta, che chiede a Verlaine di restituirle le poesie del fratello, non ancora pubblicate, perché vorrebbe distruggere quelle, a suo parere, ritenute troppo spinte o licenziose.

Leonardo Di Caprio, con degli improvvisi scatti, urla e pianti, è in gran spolvero.

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