Pokerisismo da Oscar. Cinque napoletani in lizza

17 Ottobre 2021 | Di Ignazio Senatore
Pokerisismo da Oscar. Cinque napoletani in lizza
Senatore giornalista
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Sono ben cinque i film diretti da registi partenopei che concorrono per rappresentare l’Italia agli Oscar e tra questi non mancano le sorprese. Prevedibile e meritata, infatti, la scelta di inserire, tra i diciotto designati, due pellicole che hanno già ricevuto degli ottimi consensi dalla critica internazionale. Come “E’ stata la mano di Dio”, vincitore del Leone d’argento alla Mostra Internazionale di Venezia, film autobiografico del premio Oscar Paolo Sorrentino, tornato a girare a Napoli venti anni dopo “L’uomo in più”, il fulminante film d’esordio. “Qui rido io” di Mario Martone, ha le identiche possibilità rispetto al film di Sorrentino, non solo perché ha raccolto unanimi apprezzamenti a Venezia, ma per la pregevole fattura con la quale è stato confezionato; dai costumi alla ricca ambientazione, e soprattutto per la prova maiuscola di Toni Servillo nei panni del commediografo napoletano Eduardo Scarpetta, supportato alla perfezione dagli altri componenti del cast. Discorso a parte per tre film che potremmo definire degli outsider. Mi riferisco all’intenso “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo che s’avvale  della maiuscola interpretazione di Toni Servillo e quella di un magnetico Silvio Orlando, film claustrofobico, girato tutto all’interno di un carcere ottocentesco in dismissione. Inaspettato, se vogliano, ma pur sempre prodotto e sponsorizzato dalla Rai, la nomination per “Il cattivo poeta” di Gianluca Jodice, sul controverso personaggio dello scrittore – poeta Gabriele D’Annunzio, interpretato da Sergio Castellitto, girato all’interno del Vittoriale. Poi c’è il film d’animazione ”Yaya e Lennie – The walking liberty” del napoletano Alessandro Rak, già autore di “Gatta Cenerentola”, che racconta una grande storia d’amicizia e annovera, tra le voci narranti quelle di Lina Sastri, Massimiliano Gallo, Ciro Priello e Shalana Santana. Senza dimenticare un altro film “napoletano”, non ancora uscito nelle sale, “I fratelli De Filippo” del pugliese Sergio Rubini, incentrato sugli esordi teatrali di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, Scorrendo i nomi degli altri film selezionati, fatta eccezione per “Tre piani” di Nanni Moretti, “Freaks out” di Gabriele Mainetti e “Supereroi” di Paolo Genovese, la pattuglia dei concorrenti non sembra molto agguerrita. Il prossimo 26 ottobre sapremo chi l’ha spuntata e ottenuto l’ambito riconoscimento, per poi, magari, volare a Los Angeles.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 17-10-2021

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