Porto mio fratello a fare sesso (Mein bruder der vampir) di Sven Taddicken – Germania – 2001 – Durata 94’ – V.M 14

15 Maggio 2021 | Di Ignazio Senatore
Porto mio fratello a fare sesso (Mein bruder der vampir) di Sven Taddicken – Germania –  2001 – Durata 94’ – V.M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Da quando il padre è morto in volo, Mike (Hinnerk Schönemann), fidanzato con la tenera Nadine (Julia Jentsch) si prende cura della madre, mutacica e catatonica, del fratello Josch (Roman Knizka)  affetto da un deficit  mentale e della sorella Nic (Marie Louise Schramm) una quattordicenne con l’hobby della fotografia e smaniosa di perdere la verginità. Per nutrire le proprie curiosità sui misteri del sesso, Nic trascina con sé Josc sul tetto e da un lucernaio spia Mike quando fa l’amore con Nadine. Josc sembra, inizialmente, divertito nel vedere quelle effusioni ma poi prende a ronzare sempre con più insistenza intorno a Nadine fino a chiederle, con disarmante franchezza, di voler fare “fotti fotti” con lei. E’ il giorno del trentesimo compleanno di Josch e Mike gli organizza una festa in casa a cui partecipano diversi amici ma Josch è triste ed allora Nadine confida a Mike che è disposta ad esaudire il desiderio del fratello. Mike dapprima acconsente, poi va su tutte le furie, litiga con Nadine e porta Josch da una prostituta. Durante il convegno amoroso Josch si spaventa, la prostituta va su tutte le furie e ne nasce un parapiglia. Accorre anche Nic ed i tre fratelli per evitare la peggio, fuggono a bordo della roulotte della prostituta e mentre Mike è alla guida, Nic perde la castità, concedendosi a Josch.

Commedia dai toni quasi fiabeschi diretta da un regista al suo esordio che affronta in maniera dissacrante e divertente il dramma di quei ragazzi ritardati che hanno un corpo da adulto e la mente di un bambino. La pellicola è attraversata da un’atmosfera candida ed ingenua e sulla scena sfilano personaggi un po’ al limite e volutamente estremizzati; Josc crede di essere un vampiro e si aggira sullo schermo con un paio di incisivi finti ed uno svolazzante mantello di color nero; Nic, ossessionata  dal sesso, prova a tutti i costi ad allacciare una storia con un teppistello che ha l’hobby di prendere in ostaggio dei ragazzini, legarli ad un palo e metterli a testa giù. La scena dell’incesto è fuori campo ed è immersa in un’atmosfera giocosa come a sottolineare che l’irrequieta Nic sul finale ha imparato a vivere il sesso meno freneticamente ma ammantandolo dell’innocenza e dell’ingenuità di Josch.

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