Prima o poi s…vengo (The Oh in the Ohio) di Billy Kent – USA – 2007 – Durata 92’

6 Aprile 2021 | Di Ignazio Senatore
Prima o poi s…vengo (The Oh in the Ohio) di Billy Kent – USA – 2007 – Durata 92’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il rapporto tra Jack (Paul Rudd) professore di scienze e Priscilla (Parker Posey) manager in carriera sembra irrimediabilmente incrinato perché lei, nei dieci anni di matrimonio, non è mai riuscita a raggiungere l’orgasmo. La loro vita sessuale langue ed i due decidono di rivolgersi al dottor Harry, uno psicologo che li rassicura e consiglia loro di usare un vibratore. Jack va su tutte le furie e Priscilla dopo aver sperimentato con scarsi successi una terapia di gruppo, sempre più delusa e sfiduciata si reca in un sexy shop gestito da Justine (Heather Graham) e compra un vibratore che, da quel momento in poi, diviene per lei un toccasana. Jack, amante focoso e superdotato, ferito nell’orgoglio, accetta le avance di Kristen (Mischa Barton) una giovane studentessa. Il matrimonio naufraga e Priscilla, dopo alcune avventure galanti ed una fugace love story con Justine, s’innamora di Wayne (Danny De Vito) un simpatico uomo di mezz’età..

Nonostante il tema possa apparire scabroso il regista non scivola mai nel volgare, ci risparmia battute da bar dello sport e dirige una commedia, a tratti, divertente che ironizza sulle conseguenze di un disarmonico rapporto sessuale all’interno di una coppia. La trama non è eccezionale, il finale è troppo affrettato ma alcune scene sono da salvare; su tutte quelle che mostrano Priscilla che frequenta un gruppo terapeutico condotto da Alissya Donahue (Liza Minnelli) un eccentrica psicologa che elogia la masturbazione, indicandola come l’unico rimedio per superare i blocchi sessuali e, nel corso dell’incontro invita ogni donna a dare un vezzeggiativo alla propria vagina ed a disegnare i propri genitali, dopo averli osservati allo specchio. Priscilla fugge spaventata ed, in una scena successiva, confessa a Justine di aver trascorso intere giornate in compagnia del vibratore. Justine, amica, più esperta e navigata di lei, avendo intuito che la sua amica è ancora alla ricerca del proprio equilibrio interiore, le consiglia di frequentare un gruppo settimanale di donne affette da dipendenza da vibratore. Sul finale, Priscilla, dopo essersi tuffata in diverse avventure è ancora più confusa e disorientata di prima e ad all’amica confida: “Sai tutti quei tizi con cui sono stata? Non ero neanche li quando è successo, io sono scomparsa  in un grumo di paura. Ho chiuso ogni contatto, nessuno di loro mi vuole rivedere e sai Justine, la mia ragazza? Dice che sono una statua di ghiaccio che non si scioglie mai. Per una volta nella mia vita, per una volta solo per un minuto, vorrei lasciarmi andare per sentirmi diversa, almeno una volta.” L’ingresso in scena di Wayne ridona alla pellicola un tono più calmo ed intimista e restituisce all’instabile ed agitata protagonista la sospirata serenità.

Per un approfondimento sul tema si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Fermi tutti sono incinta Cinema e gravidanza” – Falsopiano Edizioni – 2016

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