Quel fenomeno di mio figlio di Hal Walker – USA – 1951- Durata: 98’ – B/N

15 Gennaio 2023 | Di Ignazio Senatore
Quel fenomeno di mio figlio di Hal Walker – USA – 1951- Durata: 98’ –  B/N
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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In Quel fenomeno di mio figlio, Jack Jackson (Eddie Mayehoff), ex campione di rugby della squadra universitaria di Richwill, soprannominato “il corsaro”, si è ritirato da venti anni dai campi da gioco. Il suo sogno è che il figlio, Jack Iunior (Jerry Lewis) ripercorra le sue orme, emulando le sue gloriose gesta. Ma Jack Junior è un ragazzone miope, timido, imbranato e pasticcione ed, inoltre, non ha il fisico, né il piglio per giocare a rugby. Noncurante dei desideri del ragazzo che vorrebbe iscriversi ad Agraria, Jack Jackson lo spedisce all’università di Richwill e, per aiutarlo a diventare un campione, ingaggia Bill Baker (Dean Nartin), figlio di un suo dipendente e ottimo giocatore di rugby, che si piazza nella sua stessa stanza ed, in maniera paterna, cerca di guidarlo dentro e fuori il campo da gioco. Jack Junior è però un disastro e s’invaghisce ben presto di Betty (Polly Bergen), un’universitaria che fa il filo a Bill. E’ il giorno della prima partita e, come prevedibile, Junior ne combina di tutti i colori e provoca la sconfitta della propria squadra. Deluso vuole abbandonare rugby ed università, ma Bill lo convince a restare e lo allena in gran segreto. Nell’ultima partita Junior, ringalluzzito e sicuro dei propri mezzi, scenderà in campo. Il lieto fine è assicurato?

Filmetto abbastanza esile, che punta sulla navigata coppia Jerry Lewis- Dean Martin. Walker lascia grande spazio al papà di Junior e lo descrive come un genitore egocentrico ed autoritario, che vive del proprio passato e,  cocciuto e testardo, invece di lasciare che il figlio faccia liberamente le proprie scelte, gli sta addosso, senza dargli tregua ed, inutilmente uno psichiatra, suo amico, gli suggerisce di mettersi da parte e di non condizionarlo così fortemente. Le scene che mostrano le partite di rugby sono ridotte all’osso e , fedele al genere commedia, non possono che essere ridicolizzate. Non a  caso, nella prima partita, Junior dopo essersi prodotto in un bello scatto, invece di andare a meta nella metà campo avversaria, torna indietro lasciando campo libero ad un avversario. Immancabile la presenza dello speaker che, tutto eccitato, commenta la partita. In apertura qualche scena di ballo e Dean Martin che canta un paio di canzoni.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

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